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Venerdì, 19 Aprile 2024
Il dramma / Napoli

Raccolgono funghi velenosi e li mangiano: un morto e 4 intossicati

Hanno raccontato di averli raccolti in un'area boschiva situata alle spalle dell'ospedale Monaldi di Napoli

Raccolgono funghi in un'area boschiva situata alle spalle dell'ospedale Monaldi di Napoli (che si trova sulla collina dei Camaldoli, dove ci sono faggi, castagni e pini mediterranei), li mangiano e si sentono male. Il bilancio è tragico: una donna di 92 anni è morta la notte scorsa e altre quattro persone sono state ricoverate all'ospedale Cardarelli. Due sono in terapia intensiva. Secondo una prima ricostruzione, credevano di essere al cospetto di prataioli selvatici (funghi commestibili), non capendo di essere invece di fronte a dei funghi "tignosa di primavera" (nome scientifico "amanita verna"), funghi mortali. Sarebbero spuntati dopo le piogge abbondanti dei giorni scorsi.

La tignosa di primavera è un fungo mortale primaverile, appartenente alla famiglia delle amanite, che causa ogni anno un numero non indifferente di avvelenamenti in quanto sistematicamente confuso con il comune prataiolo. I raccoglitori più inesperti spesso hanno la cattiva abitudine di raccogliere i funghi recidendo il gambo: così facendo non si accorgono della "volva", la parte inferiore del fungo che in questa specie è completamente interrata e quindi non visibile, nonostante sia piuttosto grossa e vistosa. Vedendola, gli stessi si renderebbero conto che non si tratta di un innocuo e prelibato prataiolo (privo di volva così voluminosa), da cui è distinguibile anche per le lamelle di colore bianco e non rosa o bruno-violacee.

Fungo tignosa di primavera o amanita verna, mortale. Foto Wikipedia-2

Fungo prataiolo, commestibile. Foto Wikipedia-2

L'ospedale Cardarelli ha spiegato in una nota: "Tutti residenti nel centro storico di Napoli, si sono recati con mezzi propri al pronto soccorso dell’ospedale domenica mattina alle 9 circa, dopo aver ingerito i funghi nella serata di sabato e avendo accusato gravi malori durante la notte. Da quanto riportato dai pazienti, una quinta familiare ultraottantenne sarebbe deceduta durante la notte presso l'abitazione. I quattro - tre uomini e una donna, tutti in età compresa tra i 50 e i 70 anni - sono vigili, ma presentano un quadro clinico serio. Due di essi sono in terapia intensiva, mentre altri due sono in degenza ordinaria. La valutazione dei pazienti è stata fatta dal centro antiveleni del Cardarelli, a seguito di analisi di laboratorio che hanno confermato quanto riferito dai pazienti".

Il centro antiveleni dell'Aorn-Cardarelli è uno dei nove centri esistenti in Italia ed è un punto di riferimento del Mezzogiorno.

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