Funivia Mottarone: indagini per incidenti su Alpyland, una pista gestita da Nerini
Luigi Nerini sarebbe coinvolto in altri due incidenti avvenuti sull'impianto Alpyland, una pista su cui si muovono dei bob su rotaia. Gli incidenti si sono verificati nel 2017 e nel 2019
Il gestore dell’impianto della funivia del Mottarone, Luigi Nerini, sarebbe coinvolto in altri due incidenti avvenuti sull'impianto Alpyland, una pista su cui si muovono dei bob su rotaia. Gli incidenti si sono verificati nel 2017 e nel 2019, provocando il ferimento di un dipendente e di un passeggero. Dopo il disastro del Mottarone, adesso la Procura di Verbania vuole indagare anche su quei fatti, dietro i quali ci potrebbero essere delle ipotesi di reato. Infatti gli inquirenti hanno aperto altre due inchieste e in entrambi i procedimenti il reato ipotizzato è quello di lesioni colpose.
La Procura di Verbania si era servita della circostanza per chiedere la custodia cautelare per Nerini (negata dal gip), il quale, secondo i pm, aveva manifestato "insofferenza ad uno scrupoloso rispetto delle misure di sicurezza volte a tutelare l'incolumità degli utenti di tale genere di impianti".
Nerini è stato scarcerato ed è attualmente indagato per la tragedia del Mottarone. Il particolare degli incidenti del passato non è collegabile con il disastro di domenica 23 maggio.
Le indagini per l'incidente sul Mottarone
Sul fronte indagini per l'incidente sul Mottarone intanto è polemica tra il difensore di Gabriele Tadini, responsabile tecnico della funivia, ora ai domiciliari, e i magistrati di Verbania: "La Procura ci ha vietato la ricognizione. Noi andremo lo stesso e vedremo cosa potremo fare. Ma sono molto risentito" ha detto l'avvocato Marcello Perillo che, accompagnato da due consulenti, stamattina ha incontrato i magistrati.
A quanto sembra la Procura intende mantenere questo tipo di attività nell'ambito degli accertamenti irripetibili che verranno svolti - probabilmente a partire dalla prossima settimana - con le necessarie garanzie per tutte le parti coinvolte.
Il presidente del tribunale di Verbania, Luigi Maria Montefusco, con una nota diffusa questa mattina ha espresso "piena e convinta solidarieta'" alla gip Donatella Banci Bonamici dopo le polemiche nate a seguito della decisione di non convalidare i fermi richiesti dalla Procura nell'ambito dell'inchiesta sulla tragedia della funivia del Mottarone, mandando di conseguenza liberi l'ingegnere Enrico Perocchio e il titolare della funivia Luigi Nerini e ponendo agli arresti domiciliari Gabriele Tadini. Il presidente del tribunale scrive che "il clamore mediatico della tragica vicenda e la condivisibile sofferenza per le vittime non giustifichino in alcun modo la vera e propria 'gogna' e addirittura le inaccettabili e preoccupanti minacce cui il gip di questo tribunale, per la sola adozione di un atto del proprio ufficio, e' stato sottoposto da una parte dell'opinione pubblica", e parla di "esemplare e doveroso impegno profuso in un atto d'ufficio assunto in un'indagine delicata e complessa al solo scopo di accertare la verità".