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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Catanzaro

Furbetti in ospedale, dipendente con l'ombrello timbrava per tutti: 57 indagati 

Il gruppo di assenteisti scoperti dalla Guardia di Finanza di Catanzaro tra l'Asp e l'ospedale ''Pugliese-Ciaccio'': le accuse sono di truffa ai danni di un ente pubblico e di fraudolenta attestazione della presenza in servizio

Si recava sul posto di lavoro con un ombrello, così da poter timbrare i cartellini dei colleghi senza essere inquadrato dalle telecamere di sicurezza. E' senza dubbio uno degli episodi più eclatanti scoperti dalla Guardia di Finanza durante l'operazione “cartellino rosso”, che ha smascherato una vera e propria macchina per l'assenteismo tra l'Asp e l'ospedale ''Pugliese - Ciaccio'' di Catanzaro.

''Il dipendente - riportano le Fiamme Gialle - evidentemente intento a strisciare il cartellino per conto di altri colleghi assenteisti, è arrivato a coprirsi aprendo l'ombrello all'interno della struttura, per evitare di essere ripreso da eventuali sistemi di videosorveglianza". Dalle prime ore di questa mattinata, circa cento finanzieri del comando provinciale di Catanzaro stanno dando esecuzione a un’ordinanza cautelare emessa dal gip del Tribunale di Catanzaro, Claudio Paris, su richiesta della procura. Sono state eseguite 15 misure cautelari, con l'indagine che coinvolge 57 indagati: le accuse sono di truffa ai danni di un ente pubblico e di fraudolenta attestazione della presenza in servizio.

Assenteismo, operazione “cartellino rosso” a Catanzaro: i provvedimenti

Il gip, fa sapere la procura di Catanzaro, ha disposto "nei confronti di 15 persone, (un dirigente e sei dipendenti dell’azienda sanitaria provinciale di Catanzaro e otto lavoratori dell’azienda ospedaliera “Pugliese - Ciaccio”) la misura interdittiva della sospensione dell’esercizio di un pubblico servizio, con durate variabili tra 3 mesi ed 1 anno".

Disposto invece "nei confronti di 18 persone fisiche (oltre ai quindici sopra citati, altri due ex dipendenti dell’azienda ospedaliera e un ex dirigente dell’azienda sanitaria provinciale, tutti ora in quiescenza), il sequestro preventivo finalizzato alla confisca, anche per equivalente, delle somme di denaro corrispondenti agli stipendi illecitamente guadagnati durante i periodi di indebita assenza, per un importo totale di circa 20.000 euro".

"Complessivamente - spiega ancora la procura - i pubblici dipendenti assenteisti coinvolti nell’indagine sono cinquantasette e a ciascuno di essi viene oggi notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari del pubblico ministero".

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