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Giovedì, 28 Marzo 2024
Furto e ricettazione / Livorno

Ladra seriale per pagare sigarette e lotteria, furti anche in parrocchia e in ospedale

Una 36enne, pluripregiudicata, è stata arrestata. In quattro mesi sarebbe stata responsabile di 50 reati. Il giudice: "Spregiudicata e senza remore"

In quattro mesi, dal 2 settembre del 2022 al 5 gennaio scorso, sarebbe stata responsabile di 50 reati. Alcuni messi a segno da sola, cinque col compagno. Dal furto aggravato alla ricettazione. Per questo motivo una 36enne, pluripregiudicata, è stata arrestata dai carabinieri di Livorno. Il compagno della donna si trova già in carcere. Adesso anche lei è in cella.

Le indagini, coordinate dalla Procura livornese, sono state condotte dai carabinieri della compagnia di Livorno e dalla squadra mobile, ma anche dalla polizia municipale e dalla guardia di finanza. Nell'ordinanza di custodia cautelare in carcere, il giudice del tribunale descrive la donna come "avvezza a commettere delitti contro il patrimonio" e "del tutto fuori controllo", manifestando "spregiudicatezza e assoluta mancanza di remore". Il provento dei reati - circa diecimila euro - le sarebbe servito, sempre secondo quanto ricostruito dagli investigatori, "sia per il sostentamento sia per ricariche per siti di gioco, lotterie e sigarette".

La 36enne avrebbe colpito in negozi, supermercati, ristoranti e uffici, ma non avrebbe risparmiato nemmeno una rivendita di beneficenza in una parrocchia e un terapista di un reparto pediatrico dell'ospedale. In alcuni casi avrebbe utilizzato carte di pagamento rubate per effettuare prelievi e spese varie, sempre prestando attenzione a non superare la soglia oltre la quale viene richiesto il pin.

I carabinieri, in particolare, hanno raccolto gravi indizi di colpevolezza in ordine a 19 furti. Le contestano anche sei casi di ricettazione, l'uso per 9 volte di "indebiti utilizzi di strumenti di pagamento" ma anche "il porto di armi od oggetti atti a offendere" e il "possesso ingiustificato di chiavi alterate o di grimaldelli". A partire dal mese di settembre, in due occasioni, la prima insieme al compagno, la donna arrestata si sarebbe introdotta in un parcheggio di Livorno, approfittando dei minuti in cui restava aperto dopo l'ingresso o l'uscita dei clienti, poi avrebbe rotto i finestrini dei mezzi parcheggiati per impossessarsi di valigie e borse. Solo in un caso è riuscita nel suo intento mentre in un'altra occasione il furto non è stato consumato soltanto perché la proprietaria del veicolo era a bordo.

Dopo l'arresto del compagno, la 36enne avrebbe rivolto la sua attenzione a obiettivi più specifici e potenzialmente più remunerativi come ristoranti, supermercati, negozi di abbigliamento, e uffici, colpendo indiscriminatamente dipendenti e titolari.

Fingendosi cliente di negozi e ristoranti, con un pretesto riusciva a distrarre la vittima di turno, impadronendosi di portafogli e borse. Non vista, accedeva anche all'interno di luoghi di lavoro. In alcuni ristoranti le è bastato fare un'ordinazione o far finta di prenotare un tavolo per distrarre la vittima di turno e appropriarsi del fondo cassa. Oltre ai momenti di maggiore affluenza, non disdegnava quelli di chiusura o quelli di apertura di ristoranti e negozi: in un caso, approfittando della fase di allestimento per l'apertura di un ristorante del centro, si sarebbe appropriata di una borsa poggiata su uno sgabello con carte di pagamento e chiavi di casa. Poco dopo si sarebbe introdotta all'interno dell'abitazione della vittima dove si sarebbe impossessata di un foglio sul quale erano riportati i codici pin delle carte. Sempre nello stesso giorno poi avrebbe effettuato due prelievi per un importo complessivo di 600 euro e ricariche e spese varie per un importo di ulteriori 600 euro.

In altre occasioni, l'arrestata si sarebbe introdotta nei locali in uso al personale di un supermercato cittadino, forzando gli armadietti con chiavi taroccate. I carabinieri stessi citano il colpo più fruttuoso: quello messo a segno ai danni di una rivendita di beneficenza all'interno della parrocchia di San Jacopo in Acquaviva dove si sarebbe impossessata di 1.200 euro. 

Un altro episodio è quello avvenuto all'interno del reparto di neuropsichiatria infantile dell'ospedale dove la 36enne sarebbe entrata senza motivo e, approfittando di un momentaneo allontanamento dall'ambulatorio, si sarebbe appropriata del portafogli di una terapista.

Quando è stata fermata, la 36enne era in possesso di una dose di cocaina, per uso personale ed è segnalata alla prefettura. I carabinieri, inoltre, hanno trovato una tessera sanitaria e una carta di pagamento rubate e due biciclette del valore complessivo di circa 1.000 euro, sulla cui provenienza la donna non ha saputo fornire giustificazioni. 

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