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Martedì, 16 Aprile 2024
Anniversari

Il giorno di Gabbo: sei anni senza Gabriele Sandri

L'undici novembre 2007 Gabriele Sandri veniva ucciso all'autogrill di Badia al Pino dall'agente Luigi Spaccarotella. Il ricordo della Lazio, dei suoi familiari e della fondazione con il suo nome

Arezzo, autogrill di Badia al Pino est. 11/11/2007. "Daje Lorè, ho finito di suonare e sono in partenza per portarvi fino alla vittoria. Sempre con voi". Quel giorno, invece, Gabriele non finirà soltanto di suonare. Quel giorno sarà la sua vita a finire. Spezzata, a ventisei anni, da un proiettile dritto nel collo. Gabbo sta andando a Milano a vedere la sua Lazio giocare contro l'Inter. Durante una sosta in autogrill comincia a discutere con un gruppo di tifosi juventini: qualche minaccia, qualche spintone. Fino a che dall'altro lato della carreggiata, ad oltre cinquanta metri di distanza, un'auto della Polstrada accende le sirene per disperdere i due gruppi di tifosi. 

La rissa, però, continua. Allora l'agente Luigi Spaccarotella impugna l'arma d'ordinanza, stende le braccia e spara. Prende la mira: e colpisce Gabriele Sandri al collo. Gabbo morirà sul colpo, steso sul sedile di quella Renault Megan che lo stava portando a San Siro. Cinque anni dopo, il 14 febbraio 2012, Luigi Spaccarotella sarà condannato a nove anni e quattro mesi di reclusione. La Cassazione non ha dubbio alcuno: fu omicidio volontario. Nel giorno più buio della Repubblica italiana, un agente di polizia sparò ad un tifoso per ucciderlo. Nel giorno che sarà per sempre di Gabbo, un poliziotto uccise volontariamente un cittadino italiano. 

Oggi, sei anni dopo, è ancora una volta il giorno di Gabbo. Un giorno nel quale il ricordo è più vivo che mai. La Lazio ha voluto ricordare il tifoso con una foto pubblicata sul proprio profilo Istagram e la frase: "11 novembre 2007 - 11 novembre 2013. 'Per portarvi alla vittoria'. Per Gabriele".

In mattinata, invece, alla scuola media "La Giustiniana" a Roma è andata in scena la seconda edizione del premio di letteratura calcistica organizzato dalla Fondazione che prende il nome di Gabriele. 

"Sono trascorsi sei anni dalla scomparsa di mio fratello e circa quattro dalla formale costituzione della Fondazione che porta il suo nome. L'idea di svolgere la manifestazione all'interno di un istituto scolastico, rispetto alle sfavillanti sale istituzionali, è apparsa più confacente allo spirito della Fondazione - ha raccontato Cristiano Sandri - Il nostro obiettivo è diretto a coniugare lo sport e il sociale ed è giusto presentare l'attività della Fondazione in una scuola. Il modesto contributo che in questo senso possiamo offrire deve essere condiviso con i più giovani anche per evidenziare loro, in un momento storico assai difficile per tanti motivi, l'importanza di valori genuini, spontanei che superino l'esclusivo materialismo di cui è permeata la società attuale, sport incluso". Il tutto, sempre, con un pensiero per Gabbo. 

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