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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Italia

La scuola col gel igienizzante che non igienizza

A seguito di una ispezione dopo un caso di Covid a scuola è stato certificato che il gel messo a disposizione degli alunni e del personale scolastico non risponderebbe ai requisiti richiesti dalle normative anti-coronavirus

Un caso di Covid registrato nella scuola primaria "Giuseppe Garibaldi" di Fiumicello Villa Vicentina in provincia di Udine ha portato ad una inquietante scoperta: durante la sanificazione dell'istituto l'Azienda sanitaria ha riscontrato che il gel igienizzante non era efficace poiché "non contenente gli ingredienti efficaci per contrastare la trasmissione del virus". A quanto pare, però, quel gel è stato fornito direttamente dal Ministero.

La dirigente scolastica, Alessia Cicconi, ha affidato a un post su un gruppo social frequentato da moltissimi dirigenti scolastici, la propria difesa in cui afferma che il gel fosse proprio quello inviato dal commissario straordinario per l'emergenza coronavirus Arcuri.

"A seguito di un caso di Covid nella mia scuola ho ricevuto un sopralluogo del Dipartimento di prevenzione che mi ha verbalizzato che il gel non ha attività virucida e quindi non ha nessuna azione anti Covid, peccato che sia il gel che mi ha inviato il commissario Arcuri"

Un caso che ovviamente sta facendo molto discutere tanto da diventare motivo di una interrogazione parlamentare presentata dal deputato di Forza Italia Roberto Novelli. “L’Italia è l’unico Paese a fornire gratuitamente gel igienizzante alle scuole, peccato che in alcuni casi pare che il gel non sia in grado di uccidere il virus. Il ministro Azzolina e il commissario Arcuri facciano immediatamente chiarezza - afferma il deputato - "Di che prodotto si tratta? Come è stata decisa la fornitura? A quante scuole è stato inviato il gel non igienizzante?" chiede Novelli con una interrogazione appena depositata.

"Inutile che il Governo si faccia bello vantandosi incredibilmente del suo operato se poi scarica sui dirigenti scolastici la responsabilità e i costi che dovranno affrontare per mettersi a norma. Se con fatica abbiamo compreso le difficoltà di reperire i presìdi durante la prima fase è inaccettabile che dopo mesi Azzolina e Arcuri forniscano alle scuole prodotti che sono poco più che sapone, inutili e ingannevoli nel contrastare il virus”, conclude Novelli.

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