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Venerdì, 29 Marzo 2024

Tornano a casa dopo un anno e mezzo le gemelline siamesi: il saluto è emozionante

Possono tornare a casa Rayenne e Djihene, le gemelline siamesi algerine unite per il torace e l'addome, arrivate a Roma un anno e mezzo fa e salvate grazie a un complicato intervento chirurgico.

Nel reparto dove hanno vissuto tanti mesi quando erano ancora unite, è stata organizzata una festa, con sorrisi e commozione: a salutarle la presidente dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, Mariella Enoc, il direttore del Dipartimento Chirurgico, Alessandro Inserra (alla guida del team multidisciplinare di 40 persone che ha operato le piccole lo scorso ottobre) e lo staff di medici e infermieri al gran completo.

Le bambine sono state sottoposte a una serie di accertamenti di base (radiografia del torace, valutazione broncopneumologica, esami del sangue) per avere un quadro finale della situazione clinica prima della dimissione e per aggiornare la documentazione da fornire alla famiglia in occasione della partenza, lunedì 14 maggio, per la loro città di origine, Oum El Bouaghi, nel nord-est dell’Algeria. In patria saranno seguite in un centro medico a Madaura, a 100 km di distanza.

 "Dal giorno del nostro arrivo ad oggi sono cambiate tante cose", ha raccontato emozionato Athmane Mebarki, il papà delle bimbe algerine. "Ora le bambine si alzano addirittura in piedi da sole, sono aumentate di peso e stanno bene. Molto meglio rispetto a prima. Fino a poco tempo fa io e mia moglie proprio non immaginavamo cosa ci potesse riservare il futuro, ma ora - ha concluso Mebarki - è arrivato il momento di tornare a casa".

In futuro dovranno essere controllate di nuovo perché hanno un’importante asimmetria della gabbia toracica: è il loro problema più grande. La riabilitazione di Rayenne e Djihene, che hanno due anni, continua, racconta RomaToday.

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