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Sabato, 20 Aprile 2024
La testimonianza / Foggia

Investito e ucciso a 8 anni mentre passeggia coi genitori: "Com’è possibile che non l'abbiano visto?"

I genitori di Oriel Skura, investito il giorno di Natale a Foggia, chiedono giustizia

"Oriel non stava giocando a pallone in strada, si trovava sul ciglio della carreggiata assieme a noi e ai nostri parenti: com'è possibile che chi lo ha travolto non l'abbia visto né abbia frenato, alle tre del pomeriggio e in punto dove non si dovrebbero superare i 50 chilometri all'ora? Ha spento per sempre la luce della nostra vita".

Sono disperati e soprattutto chiedono verità e giustizia i genitori del bambino di otto anni, Oriel Skura, investito il giorno di Natale a Foggia, lungo la Statale 90. La famiglia del bambino, di origini albanesi ma da diversi anni residente a Noicattaro, in provincia di Bari, si era recata a Borgo Segezia per festeggiare il Natale assieme ad alcuni parenti. Dopo il pranzo, verso le 15, sono usciti tutti di casa per salutarsi, trattenendosi in parte nel cortile, in parte sul ciglio della strada. Oriel, peraltro, era già salito sulla macchina del papà, con un pallone tra le mani, ma il destino ha voluto che un cuginetto lo abbia chiamato per un ultimo saluto e lui è sceso dalla vettura, ma restando sempre ai lati della carreggiata.

Si legge nel comunicato inviato dai legali della famiglia: "È stato a quel punto che la Peugeot 2008 condotta da una donna lo ha inopinatamente falciato, e a riprova del fatto che il bambino fosse non in mezzo ma ai bordi della Statale ci sono ben evidenti i danni riportati dalla vettura, tutti concentrati sul lato anteriore destro. E peraltro ingenti, il cofano è tutto accartocciato, segno che difficilmente la automobilista, che non ha lasciato alcun segno di frenata sull’asfalto, rispettava il limite di velocità di 50 km/h prescritto in quel tratto, al punto che la macchina è pure rimasta in panne".

In realtà, com'è purtroppo tristemente noto, Oriel, sbalzato a svariati metri di distanza, è stato trasportato in ambulanza in condizioni disperate al Policlinico di Foggia, spirando poco dopo il suo arrivo e gettando nella disperazione i suoi cari: oltre al papà e alla mamma, il bimbo lascia la sorella più piccola di cinque anni, i nonni, tanti parenti e un vuoto immenso anche nei suoi compagni di classe della terza elementare delle scuole di Noicottaro, che frequentava con profitto.

"Oriel era il sole della nostra casa e della nostra famiglia, aveva un'energia positiva con tutti, abbracciava qualsiasi persona lo trattasse con affetto e amore. Era un bambino molto felice e sempre sorridente, gli piaceva fare festa, ballare, cantare, godeva di ogni attimo della sua vita. Ha lasciato un bel ricordo di sé in qualsiasi posto che ha frequentato, fuori casa aveva la maturità di un adulto. Ogni giorno in cui andiamo al cimitero, davanti alla sua tomba troviamo sempre persone che gli rendono visita e omaggio, i suoi amici, i suoi compagni di classe e di scuola e i loro genitori" lo piangono mamma Merita e papà Olsi, che hanno dato l’ultimo saluto al loro piccolo il 28 dicembre. E che adesso, però, si aspettano che venga fatta piena luce sul sinistro e, soprattutto, che venga inflitta una pena adeguata all'investitrice, indagata per omicidio stradale.

Al riguardo, sarà determinante il video di una telecamera installata proprio nei pressi del luogo dell’investimento, già posto sotto sequestro e acquisito dalla Polizia Stradale di San Severo, che ha effettuato i rilievi. Studio3A, a cui si sono rivolti i familiari del piccolo, ha già richiesto di acquisire il rapporto degli agenti per valutarlo con i propri esperti e metterà a disposizione un proprio consulente tecnico di parte Pietro Pallotti, nel caso in cui il pm Alessio Marangelli decida anche di disporre una perizia cinematica per accertare la dinamica, le cause e le responsabilità del tragico incidente.

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