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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Arrestato Genny a' carogna: sotto accusa anche la maglietta 'Speziale Libero'

Dopo la notizia dell'arresto del capo ultras del Napoli scatta la polemica: uno dei capi d'accusa riguarda la maglietta in solidarietà a Speziale che Genny indossava alla finale di Coppa Italia

Fa discutere l'arresto del capo ultras partenopeo Gennaro De Tommaso, detto a' Carogna, raggiunto da alcuni provvedimenti cautelari della Digos di Roma e Napoli, dopo gli episodi del 3 maggio, giorno della finale di Coppa Italia all'Olimpico tra Napoli e Fiorentina. Un commento che getta benzina su una polemica infuocata è quello del segretario della Confederazione sindacale autonoma di polizia (Consap), Stefano Spagnoli:
 

Non si può non esprimere viva soddisfazione. Il magistrato ha affermato dei principi sacrosanti: non si va allo stadio per creare scontri e tensioni, nessun tifoso ha titolo né alcuna autorità per gestire una partita ma, soprattutto, viste le accuse formulate nei confronti degli arrestati, nessuno si deve permettere di offendere la memoria di un poliziotto come l'ispettore Filippo Raciti, che non c'è più proprio a causa di scontri provocati dai tifosi, e la sua famiglia, inneggiando chi, per la legge, è stato riconosciuto colpevole della sua morte



Ancora una volta il problema sembra anche essere la maglietta che De Tommaso indossava quel giorno, quando in cima alle recinzioni dell'Olimpico, mediava tra tifosi e forse dell'ordine sul fischio d'inizio. "Speziale libero" è la scritta in solidarietà all'ultras del Catania Antonino Speziale, condannato a otto anni di prigione per l'omicidio di Filippo Raciti, l'ispettore di Polizia ucciso nel 2007 durante gli scontri prima del derby Catania-Palermo.

In effetti tra i capi d'accusa che motivano l'arresto di Genny c'è "divieto di striscioni e cartelli incitanti alla violenza o recanti ingiurie o minacce". Per gli altri ultras colpiti dalle misure cautelari, questo capo d'accusa non c'è.

A rispondere alla Digos romana e napoletana e a chi ha puntato il dito contro quella maglietta c'è Giuseppe Lipera, avvocato di Antonino Speziale:

Non è un incitamento alla violenza, un'ingiuria o una minaccia, ma soltanto l'esternazione del principio di manifestazione del libero pensiero, sancito dall'articolo 21 della Costituzione italiana, che non mi risulta sia stato ancora abrogato.


Un'opinione legittima insomma, espressa attraverso la propria maglietta. Lipera ne approfitta anche per ricordare a che punto è il processo contro Speziale e perché quella maglietta ha una sua 'legittimità':
 

Non si dimentichino le varie importanti iniziative giudiziarie ancora oggi pendenti col fine di revisionare la sentenza di condanna di Antonino Speziale, ancorché una sentenza della Cassazione avesse annullato senza rinvio l'ordinanza di custodia cautelare per mancanza di indizi. Ricordo centinaia di articoli di giornale e che è stato fatto anche un libro dove sono allegati tutti gli atti processuali. Io spero sempre che il tempo sia galantuomo perché la verità è figlia del tempo

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