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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Genova

Genova, si scava ancora alla ricerca di dispersi. Autostrade: "Dobbiamo risposte"

Tra 10 e 20 dispersi potrebbero trovarsi ancora sotto le macerie del Ponte Morandi crollato a Genova. Domani sono previsti i funerali di Stato. Autostrade: "Dobbiamo dare delle risposte ai genovesi, alla Liguria e all'intero paese" 

Tra 10 e 20 dispersi potrebbero trovarsi ancora sotto le macerie del Ponte Morandi crollato a Genova: è quel che temono i soccorritori. Il procuratore capo di Genova, Francesco Cozzi, ha confermato che "i dispersi potrebbero essere ancora 10 o 20". Si scava ancora.  

Le operazioni di soccorso delle ultime ore si sono concentrate sull'argine sinistro del Polcevera e nell'area tra i piloni e la ferrovia dove si spera di poter trovare ancora sopravvissuti. I soccorritori al lavoro con le gru stanno cercando di rimuovere le parti più grandi dei detriti mentre i tecnici Usar stanno verificando l'eventuale presenza di persone.

10 persone sono ancora ricoverate negli ospedali, 9 delle quali versano in gravi condizioni. Sabato sono previsti i funerali di Stato in un padiglione della Fiera di Genova, e sarà giornata di lutto nazionale. Alle esequie parteciperà il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ."Sulla revoca delle concessioni c'è piena sintonia nel governo. In più, la Lega sta cercando - con particolare insistenza - di portare a casa aiuti concreti e immediati da Autostrade e a favore di Genova". E' quanto riferiscono fonti del Viminale.

Autostrade: "Dobbiamo dare risposte ai genovesi"

"Stiamo lavorando alacremente per definire un progetto da attivare i tempi record per ridare un collegamento viario autostradale a questa città. Dobbiamo dare delle risposte ai genovesi, alla Liguria e all'intero paese. Abbiamo la consapevolezza che dobbiamo e possiamo fare molto per Genova per superare questa emergenza". Così Stefano Marigliani, il direttore Autostrade del Tronco genovese a 'In Onda' su La7, in merito alla ricostruzione dopo il crollo del Ponte Morandi a Genova. Per quanto riguarda il tema della ricostruzione e la cooperazione con la città, spiega Marigliani, "ci siamo messi al lavoro da subito, a disposizione del coordinamento della Prefettura per agevolare le attività di soccorso. Stiamo lavorando con il Comune per identificare le ipotesi di viabilità, per ricostruire un tessuto viabilistico che permetta di affrontare la fase di emergenza". In ogni caso, rileva Marigliani, per quanto riguarda l'identificazione delle responsabilità: "siamo i primi interessati affinché si faccia piena luce. Se dagli accertamenti interni che abbiamo già avviato e se attraverso le attività della Magistratura che si stanno avviando dovessero accertare qualche responsabilità a manager e tecnici la società prenderà in modo rigoroso tutti i necessari provvedimenti"

Genova, si scava ancora

"Le operazioni continuano, non ci sono state sostanziali novità. Le vittime sono sempre 38, più 1 non identificato. Al momento non ci sono stati altri recuperi nella zona del disastro". Lo spiega all'Adnkronos Sergio Caglieris, coordinatore della centrale operativa del Nue, numero unico di emergenza di Genova, facendo il punto sui soccorsi dopo la tragedia di Ponte Morandi. "Sul posto abbiamo attivo il punto medico avanzato con due medici, 2 infermieri e un nostro operatore per le comunicazioni oltre ai mezzi a disposizione", prosegue Caglieris. Nell'area del crollo stanno lavorando da giorni ininterrottamente i vigili del fuoco, circa 300, che si alternano in turni da oltre 150 uomini e 50mezzi per le operazioni di scavo tra le macerie del viadotto. A loro si aggiungono forze dell'ordine e personale Usar formato per il soccorso emergenze.

"I numeri variano in base alle esigenze - precisano dalla prefettura di Genova - ma oltre ai vigili del fuoco e alla protezione civile impiegati sul posto ci sono 200 agenti di polizia dalla questura, 120 della polizia municipale, 25 pattuglie della polizia stradale, oltre a personale della Croce Rossa e Capitaneria, volontari regionali e comunali". I feriti portati negli ospedali di Genova dopo il crollo, in tutto 15 di cui 9 in codice rosso, il più grave, sono scesi invece a 13. Di loro 6 si trovano ancora ricoverati all'ospedale San Martino: 5 sono in codice rosso mentre 1 è in codice giallo con alta priorità. Per quanto riguarda l'ospedale Galliera dei 3 feriti iniziali 2 poliziotti sono stati dimessi, mentre la donna in coma precipitata dal viadotto con l'auto si trova ancora in rianimazione. Al Villa Scassi invece si trovano ancora 3 pazienti: uno di loro è stato dimesso mentre gli altri si trovano ricoverati in osservazione e terapia intensiva. In tutto sono 634 gli sfollati dalle abitazioni nell'area del crollo, via Fillak e via Porro.

Genova, perché il ponte Morandi è crollato?

Toti: "Entro un anno il viadotto"

"Come interventi siamo nell'ordine di milioni di euro. Il tema dell'emergenza squisitamente finanziaria è assolutamente affrontabile, perché è un'area molto piccola della città. Altra cosa è che i tempi, che sono il vero costo per la città, poi siano veramente stretti. Io voglio quel viadotto sul Polcevera entro un anno". Lo ha detto il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti ieri pomeriggio durante una conferenza stampa a Genova per fare il punto sull'emergenza ponte Morandi. "Vorrei che tutta la viabilità ulteriore che stiamo mettendo in campo - ha sottolineato Toti - restasse in servizio per la città perché allora, da questa disgrazia, la città potrebbe avere in termini di viabilità di qui a qualche mese qualche beneficio".

Le prime telefonate al 118: "E' caduto veramente?"

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