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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Arrestata a Genova / Genova

La mamma hacker che traffica cryptovalute usando carte di credito intestate ai vip

Arrestata a Genova una 40enne di origini russe, ingegnere informatico, che sfruttava le sue abilità per commettere truffe e riciclare i proventi tramite cryptovaluta. In casa carte di credito intestate a personaggi famosi

Ufficialmente era una tranquilla madre di famiglia che trascorreva le giornate accudendo le due figlie, a porte chiuse si trasformava in una formidabile hacker che sfruttava le competenze da ingegnere informatico per commettere una serie di cyber-crimini e trafficare in cryptovalute. La donna, una 40enne di origini russe, è stata scoperta dalla Polizia Postale di Genova, che l’ha arrestata nell’ambito di un’indagine coordinata dalla Procura ribattezzata "Operazione Matrioska".

Le indagini hanno dimostrato che la 40enne, da anni residente nel capoluogo ligure, faceva parte di un’organizzazione internazionale specializzata in frodi informatiche, ricettazione e riciclaggio. Abilissima nel creare alias e nuove identità, acquistava online smartphone di ultima generazione e materiale elettronico di altissima qualità che si faceva recapitare in punti di ritiro genovesi sempre diversi. A ritirarli pensava lei, presentandosi con documenti falsi per evitare i controlli, oppure incaricava altre persone dietro compenso: il materiale hi-tech veniva spesso spedito in Russia, mentre per sé teneva abiti e scarpe di lusso, liquori costosi e accessori all’ultima moda, tutti acquistati con dati e credenziali rubati quasi sempre con la tecnica del phishing.

Il materiale sequestrato a casa della mamma hacker - credit Polizia di Stato

Le carte di credito false intestate ai vip

Il giro d’affari stimato dagli investigatori della sezione Financial Cybercrime della Postale si aggira intorno ai 600.000 euro: all’interno del suo appartamento di San Fruttuoso, nel corso delle perquisizioni, sono state trovate oltre 500 carte di credito intestate ad altre persone e in alcuni casi anche a personaggi famosi come Roberto Bolle, Malik Ayane, Nina Zilli, ignari del fatto che la truffatrice avesse richiesto carte di credito usando i loro nomi. I proventi delle vendite del materiale che non teneva per sé venivano poi riciclati tramite acquisti di criptovalute presso numerosi exchange internazionali.

Alla luce di quanto scoperto dagli investigatori della Postale, il gip del tribunale di Genova ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Oltre alle carte di credito sono stati sequestrati anche numerosi pos, oltre a numeroso altro materiale informatico ancora al vaglio.

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