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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Genova

Genova, petrolio in mare aperto: la foto-simbolo del cormorano

Proseguono senza sosta le operazioni di messa in sicurezza e bonifica dopo la rottura della tubatura Iplom. Parte del petrolio ha superato la diga, e il timore è che il peggioramento delle condizioni meteo aggravi la situazione

GENOVA - A poco più di due giorni dalla rottura della tubatura dell’oleodotto Iplom e del conseguente sversamento di migliaia di litri di petrolio nei torrenti Pianego e Fegino e nel Polcevera, a Genova si continua a lavorare per tentare di arginare quello che tutti hanno ormai definito un vero e proprio disastro ambientale.

E mentre si attendono i tecnici della Protezione Civile nazionale, inviati dal presidente Fabrizio Curcio su richiesta della Regione, alla foce del Polcevera proseguono le operazioni finalizzate a recuperare il greggio finito in mare aperto. La preoccupazione riguarda in particolare il weekend, quando è atteso un peggioramento meteo che potrebbe portare piogge e un aggravamento della situazione, come ha ribadito ieri il governatore della Liguria a margine del tavolo d’emergenza organizzato in Prefettura.

Giovanni Toti ha sottolineato la necessità di mantenere alta l’attenzione e procedere speditamente con i lavori di bonifica, che al momento riguardano oltre 4 km di fiume, sequestrati dalla Procura nell’ambito dell’inchiesta per disastro colposo a carico di ignoti: "Serve un cambio di passo entro venerdì, non possiamo permetterci il lusso di perdere tempo".

IL VIDEO DELLA MAREA NERA NEL TORRENTE

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MALORI TRA GLI ABITANTI E ANIMALI MORTI - A Genova, intanto, decine di persone che abitano in prossimità del rio Fegino hanno accusato malesseri, soprattutto nausea, mal di testa e bruciori alla gola e agli occhi, a seguito delle esalazioni del petrolio che si è riversato nel torrente dopo la rottura della tubatura che collega il porto petroli del capoluogo ligure alla raffineria Iplom di Busalla.

Sversamento di petrolio nel torrente Polcevera

Il greggio fuoriuscito la sera di domenica 17 aprile dall’oleodotto Iplom ha causato una moria di pesci e sta mettendo in pericolo molti uccelli, soprattutto cormorani che vivevano nei torrenti e in mare. L’allarme arriva dalla responsabile della Lipu di Genova, Daniela Filippi, che solo nella giornata di martedì 19 aprile ha soccorso e salvato 27 germani reali completamente coperti di greggio e incapaci di volare.

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