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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Terrorismo

Genova, sequestrato maxi carico di 'droga del combattente' diretto in Libia

Agenzia delle Dogane e Guardia di Finanza di Genova hanno intercettato un carico di 37 milioni di pastiglie di tramandolo. La Procura: "Avrebbe finanziato i terroristi"

Un carico da 37 milioni di pastiglie di tramadolo, la cosiddetta "droga del combattente", è stata sequestrata nei giorni scorsi nel porto di Genova dai funzionari del Nucleo Antifrode dell’agenzia delle Dogane in collaborazione con la Guardia di Finanza.

Nascoste in tre container e malamente camuffate con bottiglie di shampoo e coperte, le pastiglie erano indirizzate in Libia, dove secondo gli inquirenti avrebbero dovuto essere vendute per finanziare le organizzazioni terroristiche e allo stesso tempo distribuite tra i guerriglieri per prepararli agli scontri.

Il tramadolo, infatti, è un farmaco che fa parte della categoria degli oppioidi, di norma utilizzato come antidolorifico, in grado di lenire stanchezza e senso di fame; legale in Italia - commercializzato con il  nome di Contramal e vendibile solo previa prescrizione medica  - altrettanto non lo è in Libia, dove i guerriglieri lo utilizzano durante gli scontri in sostituzione di altre droghe come l’hashish e la cocaina, difficilmente reperibili.

Stando a stime di agenzie internazionali come la statunitense Dea (Drug Enforcement Administration), il valore della cosiddetta "droga del combattente" è talmente alto che a fronte di un valore di acquisto di 850000 euro (che è poi quello stimato per il carico intercettato in porto), il valore di vendita si aggira intorno ai 75 milioni di euro. 

La droga sequestrata. Foto GenovaToday

"AVREBBE FINANZIATO IL TERRORISMO"

Un ricarico altissimo - ogni singola pastiglia viene venduta a circa 2 dollari - che secondo gli inquirenti avrebbe dovuto essere impiegato interamente per finanziare le guerriglie dell’Isis e "potenziare" i soldati aumentando la resistenza durante gli scontri. E proprio la Procura Antiterrosismo adesso indaga sulla provenienza, ma soprattutto sulla destinazione, del container, in un’indagine coordinata dal sostituto procuratore Federico Manotti.

LA SCOPERTA DELLE FORZE DI POLIZIA

Il container è saltato agli occhi degli agenti delle Dogane per una discrepanza tra i documenti di spedizione e l’arrivo nel porto genovese: partito dall’India con certificazioni che dichiaravano la presenza di Tramadol, il carico ha fatto tappa in Sri Lanka, dove si è concretizzata la frode. Le pastiglie sono state spostate in un altro container e nascoste tra coperte e shampoo, unici prodotti dichiarati sulla bolla di spedizione “riciclata” di un carico indirizzato a Misurata e Tobruch. Un’operazione sospetta, che gli agenti delle Dogane hanno notato e deciso di  approfondire aprendo il container e trovando migliaia di confezioni del farmaco.

LE PAROLE DEL PROCURATORE

"E’ importante sottolineare il minuzioso lavoro di controllo svolto dagli Agenti delle Dogane e dalla Finanza - ha commentato il procuratore capo Francesco Cozzi -  Il porto di Genova si è già dimostrato un crocevia estremamente delicato, basta ricordare i sequestri di auto e armi indirizzate proprio in Libia. L’obiettivo è rendere ben chiaro che da Genova non passa e non deve passare nulla che possa andare ad arricchire le tasche delle organizzazioni terroristiche o possa agevolarle".

I TRAFFICI NEL MEDITERRANEO

Genova, infatti, è l’unica tratta del Mediterraneo insieme con Castellon de la Plana, in Spagna, ad avere una tratta diretta verso la Libia. Dove il Tramadol, come detto vietato, viene spesso utilizzato anche come merce di scambio, quasi più efficace del denaro, così come in gran parte dei paesi del Medioriente: si stima che nella Striscia di Gaza il contrabbando di trampolo sia secondo soltanto a quello di hashish.

"Abbiamo fermato i tre container sulla base delle analisi del rischio locale provenienti dall’India e diretti in India. I carichi dichiarati comprendevano coperte e shampoo, e abbiamo deciso di controllarli - ha spiegato Florindo Iervolino, capo dell’ufficio Antifrode della Dogana - Dietro le prime file di cartoni abbiamo trovato il tramadolo. Abbiamo accertato che la documentazione era falsa: i documenti in partenza dall’India riportavano sia il carico di copertura sia il medicinale, ma in Sri Lanka sono stati contraffatti, eliminando il Tramadol".

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