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Venerdì, 29 Marzo 2024
STORIE DALLA CRISI / Arezzo

Il giudice che assolve chi ruba per fame

Giampaolo Mantellassi, giudice del tribunale di Arezzo, racconta al Tirreno la sua 'linea' di giudizio: "Non posso condannare persone che al supermercato rubano un pezzo di formaggio"

AREZZO. "Troppo spesso non sono semplici reati ma segni di un allarme sociale che non deve sfuggire". Così Giampaolo Mantellassi, giudice di Arezzo, spiega al Tirreno la sua 'linea di giudizio'. Mantellassi è diventato a suo modo famoso come il giudice che assolve chi viene sorpreso a rubare per fame.

Non lo fa per pietà ma applicando il codice, che non punisce chi commette un reato se costretto dallo stato di necessità.

"Precisiamo" spiega il giudice nell'intervista al quotidiano: "Ho assolto persone che avevano rubato per fame. Una volta ho celebrato un processo per furto aggravato in un supermercato per due barrette di cioccolato, un pezzo di formaggio e uno di pancetta. Importo della merce rubata 6,50 euro. Costo del processo, fra testimoni, cancellieri e tutto l'insieme, minimo 200 o 300 euro".

Mantellassi spiega che "anche il codice penale riconosce la differenza tra un furto commesso con dolo e uno commesso per necessità. Io - dice - applico questa differenza. E sono contro l'accanimento nei confronti delle persone in difficoltà. Furti di questi importi e di questi generi alimentari sono espressione di un allarme sociale che non dovrebbe sfuggire".

Tra i casi che lo hanno maggiormente colpito, il magistrato ricorda quello "di un uomo che aveva rubato un giubbotto", scegliendolo il capo che costava meno, "perchè era dicembre e aveva freddo". Il giudice spiega anche che una soluzione per alleviare la condizione di queste persone ci sarebbe ma, naturalmente, spetta al legislatore. "Una sarebbe semplice: basterebbe - dice - sostituire la condanna penale (che può arrivare fino a 2 anni) con una sanzione amministrativa".

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