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Venerdì, 19 Aprile 2024
Crisi economica

Guadagni facili in tempo di crisi. E' allarme scommesse

E' una delle tante facce della crisi economica. Un fenomeno che, come spiega il ministro dell'Interno, "sta facendo precipitare nell'area della marginalità sociale fasce di popolazione sempre più ampie"

Giochi e scommesse rappresentano "un fenomeno inquietante e in fase di espansione". Lo scrive il ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri nella risposta a un'interpellanza del senatore Raffaele Lauro. E' soprattutto "la crescita esponenziale del fatturato economico registrata negli ultimi anni" che ha "contribuito ad amplificare gli interessi della criminalità organizzata per la gestione in forma imprenditoriale del circuito legale".

"Si cercano facili guadagni" - Il ministro rileva poi che "l'aumento del fatturato è la conseguenza del crescente ricorso delle categorie sociali più deboli e dei giovani all'attività ludica che rappresenta, in questo delicato momento storico, un costo sociale elevatissimo, dagli effetti devastanti per l'indebitamento elle famiglie e il ricorso all'usura". 

Colpa della crisi - "E' la crisi economica" spiega il ministro "a determinare sempre più la ricerca compulsiva di facili guadagni attraverso il gioco, spingendo nell'area della povertà e della marginalità sociale fasce di popolazione che si indeboliscono progressivamente, passando dall'area del benessere a quella del disagio". 

Possibili rimedi - E' il ministro alla Cooperazione e Integrazione, Andrea Riccardi, a prospettare un primo provvedimento del Governo, riguardante le pubblicità. "Entro 15 giorni avremo risultati concreti: per quanto riguarda la pubblicità, ad esempio, il nostro obiettivo è arrivare a un divieto come le sigarette oppure a una ferrea regolamentazione degli spot, per esempio con divieti in certe fasce orarie o per i programmi e la stampa rivolti ai minori". 

Balduzzi: "Ludopatia sarà malattia" - "Ci muoviamo per definire un testo che tenga conto dei diversi aspetti del problema: il trattamento del gioco patologico, il regime della pubblicità". Lo ha affermato il ministro della Salute, Renato Balduzzi, intervenendo a Radio anch'io sulla questione delle nuove malattie legate all'abuso del gioco. Il ministro ha parlato poi di programmi destinati ai minori, del il divieto di pubblicità ingannevole e di ulteriori poteri per sindaci e prefetti, nuove regole sul posizionamento degli apparecchi e campagne di comunicazione per richiamare i rischi del gioco patologico. Balduzzi, ha spiegato che si tratta di un "testo che nei prossimi giorni sarà oggetto di ultima definizione". Il ministro ha infine aggiunto che "nel momento in cui è considerata come una malattia la ludopatia entrerà nei Lea. Già oggi in molte situazioni i servizi di contrasto alle dipendenze se ne fanno carico; qualcosa che va normato e inserito in una programmazione". 

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