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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Giorgia Meloni e l'incubo stalker: "Ho paura per la mia bambina, non dormo più"

La leader di Fratelli d'Italia ha testimoniato in tribunale durante il processo che vede imputato per stalking un uomo arrestato lo scorso luglio: "Dalla lettura di quei messaggi che mi sono stati segnalati la mia vita è cambiata"

"Ho paura per me e per la mia bambina. Sono spesso fuori casa e leggere quelle cose mi ha gettato nella paura. Non dormo più la notte per questa vicenda, per le minacce che quest’uomo mi ha rivolto via Facebook". Così Giorgia Meloni che oggi ha deposto in aula nel processo allo stalker arrestato lo scorso luglio per atti persecutori nei confronti della leader di Fratelli d'Italia.

Giorgia Meloni ha ricostruito la vicenda rispondendo alle domande del pm. "Lui diceva che gliel'ho strappata, che la bambina era sua, che prima o poi sarebbe venuto a riprendersela a Roma", ha raccontato ai giudici della prima sezione penale del tribunale di Roma. L'uomo, originario di Trentola Ducenta in provincia di Caserta, è accusato di aver scritto messaggi di natura minatoria e diffamatoria inviati sul profilo Facebook della deputata.

Stalking, Giorgia Meloni testimonia al processo: "Ho paura"

L'ex ministro per la gioventù nel quarto governo Berlusconi, che è parte civile in questo procedimento, ha detto di aver appreso dei messaggi di minaccia quando è stata allertata dalla Digos e da sua sorella, alla quale era arrivato un video intimidatorio. "Io non l'ho mai incontrato - ha detto Giorgia Meloni - né a Garbatella né in altri posti a Roma, né mai sentito per telefono. Ma dalla lettura di quei messaggi che mi sono stati segnalati la mia vita è cambiata. Mi sono premunita che la bambina fosse più controllata. Cerco di affiancare alla baby sitter altre persone".

"Sono il padre di tua figlia, arrivo a casa tua": arrestato lo stalker di Giorgia Meloni

Lo stalker è stato arrestato lo scorso luglio a Roma, fermato alla Stazione Termini dalle pattuglie del compartimento Polizia ferroviaria e della Digos di Roma. Secondo la Questura, l’uomo era passato dall’insistente invio di messaggi sui social fino alla convinzione di essere il padre della figlia di Giorgia Meloni: "Sono il padre di tua figlia, arrivo a casa tua", le scriveva. Per questo era in viaggio verso la Capitale, dove era stato fermato al binario dalla polizia ferroviaria. 
 

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