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Venerdì, 19 Aprile 2024
Giornata della memoria

Shoah, per non dimenticare

Morti, torture e liberazione: oggi la "Giornata della Memoria" per non dimenticare lo sterminio degli ebrei nei lager nazisti. Pacifici: "Mondo non sia mai più indifferente"

ROMA - Camere a gas. Impossibili condizioni di lavoro. Esecuzioni. Percosse e torture. Così morirono settantamila persone nel campo di concentramento di Auschwitz. Stremate, sfregiate, annichilite se ne andarono in quel campo di morte che presto divenne Auschwitz. Un altro milione di persone morì nel campo di sterminio, il più esteso, di Birkenau: anche qui violenze, esecuzioni, torture. 

L'incubo durò fino al 27 gennaio 1945, quando le truppe sovietiche con la loro rapida avanzata liberarono il mondo dall'incubo. Così quella data divenne il giorno del ricordo affinché nulla più di tutto ciò accadesse di nuovo. Quegli attimi di gioia e di dolore ancora oggi sono ricordati nel "Giorno della Memoria". 

La Shoah - dall'ebraico distruzione - è "festeggiata" da tutti gli Stati membri dell'Onu a partire dal 2005. Celebrazioni, minuti di silenzio e incontri rendono omaggio a quegli anni bui e a quelle persone morte di atroci crimini. 

Al Quirinale alle 11 si è tenuta una cerimonia di omaggio agli ebrei sterminati. E su Twitter il premier Enrico Letta ha postato un messaggio mirato: "Oggi il giorno della memoria. Per non dimenticare". 

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Questo l'invito che arriva anche da Riccardo Pacifici, presidente della comunità ebraica di Roma. "Noi ricordiamo affinché il mondo non sia mai più indifferente. Per questo credo che il lavoro svolto nelle scuole grazie ai reduci dai Campi e agli scampati alla Shoàh debba insistere sull'idea che il valore della Memoria passa sottile, come un filo dentro la cruna di un'ago, attraverso la consapevolezza di quanta complicità vi sia stata dalla maggioranza silenziosa dell'opinione opinione pubblica che tra le pieghe del nazi-fascismo rimase indifferente. Quell'indifferenza che si rese complice delle tirannie incominciando con i provvedimenti discriminatori, passando per la cattura degli ebrei e poi per il trasporto in Campi di Sterminio attraversando mezza Europa. La battaglia di oggi - ha concluso - è dare alle nuove generazioni gli strumenti per non rimanere indifferenti di fronte alle tragedie del presente".

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