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Giovedì, 25 Aprile 2024
CRONACA

Violenza sulle donne: il governo dichiara guerra ai femminicidi

Nella Giornata mondiale Onu contro la violenza sulle donne, il premier garantisce tolleranza zero con i femminicidi. Dal Quirinale il titolo di Cavaliere alla donna sfregiata con l'acido "simbolo di dignità"

ROMA - Il governo italiano è in guerra per contrastare la violenza contro le donne e il femminicidio. E lo è attraverso le parole del premier Letta, che ha ribadito l'impegno dell'esecutivo ricordando la legge "anti-femminicidio" entrata in vigore lo scorso ottobre, e il gesto simbolico del capo dello Stato Napolitano, che ha conferito l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana a Lucia Annibali, l’avvocatessa di Pesaro sfregiata con l’acido da due sicari assoldati dal suo ex fidanzato.

Il presidente del Consiglio ha tenuto una conferenza stampa a Palazzo Chigi in occasione della Giornata mondiale dell'Onu contro la violenza sulle donne. Secondo il premier, "il governo in questi sette mesi si è impegnato con grande forza fin dall'inizio, quando Josefa Idem istituì la task force sul femminicidio".

"Vogliamo dichiarare guerra - ha spiegato - alla violenza contro le donne, è una determinazione, uno sforzo a tutto campo. Il decreto che è diventato legge l'11 ottobre dà strumenti perché questa azione di contrasto e prevenzione possa essere efficace, coinvolgendo il più possibile i ministeri e tutti i soggetti che svolgono attività sul territorio, sia le istituzioni che l'associazionismo, che svolge un ruolo fondamentale". Nel decreto convertito, ha sottolineato Letta, "c'è tutta una parte molto forte sulla prevenzione, sul finanziamento dei centri antiviolenza e poi tutto il lavoro forte di repressione, di reazione, che è altrettanto importante".

Il premier ha espresso poi la convinzione che sbaglia chi "ha ironizzato sul fatto che ci sia bisogno di una norma contro il femminicidio". A suo giudizio infatti "proprio perché la violenza contro le donne è figlia di retaggi culturali, gli interventi inseriti sono molto importanti proprio perché superano questi ostacoli collettivi, psicologici, di atteggiamenti che ci sono nel nostro paese".

"Noi crediamo - ha detto ancora Letta - che questo lavoro fatto fin dall'inizio è uno dei punti sui quali si è voluto dare un messaggio il più concreto possibile. Il tema di fondo è che adesso ci sono questi strumenti ma vanno applicati: le norme da sole non bastano".

Inoltre, per Letta la violenza contro le donne va combattuta innanzitutto dagli uomini sul piano culturale: "Sappiamo benissimo che la lotta contro questo drammatico fenomeno la probabilità di riuscita è legata alla possibilità di alzare la voce. Vogliamo che si alzi la voce attorno a questo tema, è essenziale. Passa attraverso tanto lavoro che va fatto sul territorio sia livello di repressione che di educazione alle relazioni e all'affettività".

"Atteggiamenti regressivi - ha spiegato il premier - vengono spesso presentati come segno della forza e della mascolinità. So benissimo che tutto passa attraverso un cambio di mentalità degli uomini, e questo pesa anche sulle spalle di un presidente del Consiglio uomo. Tutto passa attraverso una fortissima determinazione degli uomini ad avere un approccio differente".

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