"Alfa Romeo fuori dall'Italia": è scontro tra governo e Marchionne
"Ci sono imprese che crescono". Così il ministro del Lavoro Enrico Giovannini, intervistato su Radio Uno, risponde a distanza all'Ad di Fiat che ieri ha denunciato: "In Italia non ci sono le condizioni per investire"
"Non sono d'accordo con Marchionne che ritiene che oggi sia impossibile fare impresa in Italia".
Lo ha detto il ministro del Lavoro, Enrico Giovannini, ai microfoni di Rai radio 1, replicando alle dichiarazioni di ieri dell'amministratore delegato della Fiat. "Ci sono molte imprese che in queste condizioni stanno continuando a investire, a crescere, a creare profitto e posti di lavoro, questo nonostante le indubbie difficoltà".
"E' chiaro che il tema è caldo, specie dopo la sentenza della Corte costituzionale su Fiom-Fiat - ha proseguito Giovannini - in questi mesi io e Marchionne abbiamo discusso più volte di come migliorare le relazioni industriali".
Ieri Marchionne aveva attaccato il sistema industriale italiano: "Se le condizioni industriali in questo Paese rimangono così", la situazione "è impossibile". Serve "chiarezza" nelle regole altrimenti potrebbero esserci delle "implicazioni", ha detto Marchionne durante la conference call, tornando sul pronunciamento della Consulta dopo il ricorso Fiom.
"Ci sono tante alternative, siamo una compagnia globale", ha risposto sull'ipotesi di mettere a punto il rilancio del marchio Alfa Romeo fuori dall'Italia. "Rimango open minded, non ho pregiudizi", ha precisato Marchionne, tornando ad auspicare che il governo italiano "introduca una legge" sulla rappresentanza per uscire da questo momento di incertezza.
