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Giovedì, 7 Dicembre 2023
Lo scontro

Rimossa per aver scarcerato gli indagati della strage del Mottarone: "Costituzione calpestata"

Gli avvocati dell'Unione delle Camere penali sull'onda del caso di Verbania si scagliano contro la decisione del tribunale e rilanciano a gran voce una riforma della Giustizia che contempli la separazione delle carriere

Che paese quello in cui una accusa chiede il carcere per degli indagati, il giudice super partes e imparziale valuta e decide di rimetterli in libertà, salvo poi annullare tutto perché il tribunale estromette dal caso quel giudice? Gli avvocati italiani non hanno dubbio: un paese in cui la Costituzione è calpestata perché togliere un Gip da un caso delicato come quello del disastro del Mottarone per “motivi di ordine tabellare” non si era mai visto prima e sa tanto di scelta punitiva nei confronti di una toga che ha preso una decisione forse troppo scomoda.

"Un Paese nel quale può accadere che un giudice che adotta decisioni sgradite all'accusa venga bruscamente eliminato dallo scenario processuale, è un Paese che calpesta la Costituzione. Invitiamo il Governo, la Ministra Cartabia e tutti i Parlamentari che abbiano a cuore i valori costituzionali del giusto processo, ad acquisire definitiva consapevolezza di questa allarmante emergenza, e dunque a rilanciare il percorso della proposta di legge di iniziativa popolare" sulla separazione delle carriere. E' l'appello rivolto dall'Unione delle Camere penali sull'onda del caso di Verbania.

Che cosa è successo per scatenare la reazione dei difensori italiani? La gip Donatella Banci Buonamici, che ha rimesso in libertà due dei gestori dell'impianto del Mottarone è stata estromessa dal procedimento in corso d'opera. Lo ha deciso il presidente del tribunale di Verbania Luigi Montefusco che ha consegnato il caso alla "titolare per tabella del ruolo".

Tribunale cambia il Gip del disastro del Mottarone, protesta degli avvocati

“Avendo la dottoressa Donatella Banci Buonamici, presidente di sezione  coordinatrice dell’area penale, esercitato la funzione di Gip supplente per la convalida del fermo di 3 indagati, il procedimento relativo alla predetta richiesta - si dice -  è stato dalla cancelleria assegnato al medesimo giudice; ritenuto che tale assegnazione, se giustificata per la convalida del fermo non è conforme alle regole di distribuzione degli affari e ai criteri di sostituzione dei giudici impediti disposti nelle tabelle di organizzazione dell’Ufficio Gip/Gup". Così si legge nella nota esplicativa del numero uno del presidente del tribunale piemontese, che prosegue, spiegando come ci sia stato un errore nell’assegnazione del caso e che, eventualmente, anche laddove il Gip titolare non fosse stato disponibile, sarebbero dovuti essere altri i sostituti. Dunque via il Gip del caso Mottarone per una questione di formalità burocratica. Dunque, si continua a leggere, “il presidente Montefusco ricorda poi che il 31 maggio “è cessato l’esonero dalle funzioni di Gip della dottoressa Elena Ceriotti, titolare per tabella del ruolo” e che pertanto “essendo rientrato in servizio il Gip titolare, il procedimento dev’essere alla stessa assegnato”.

Una fatto che sta facendo molto discutere anche perché al netto dell’attacco dell’organizzazione che rappresenta tutti gli avvocati penalisti italiani, c’è un dato che è oggettivo e che fa storcere il naso e lo ha rimarcato proprio l'avvocato Marcello Perillo, difensore di Gabriele Tadini, il capo servizio della funivia: “Non si è mai visto un provvedimento del genere. È la prima volta che non per un valido impedimento, ma per un problema tabellare sia sostituito un giudice di un procedimento in corso”.

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