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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Gite scolastiche, così il prof diventa 'meccanico': "Controlli su gomme e autista"

Una circolare del Miur chiedi agli insegnanti di verificare se l'autista del pullman non faccia uso di droghe o alcol e controllare "in maniera empirica" le condizioni del mezzo

Nella moderna scuola italiana, il professore deve essere docente, psicologo, tecnico informatico e ora anche "meccanico"? Una recente circolare del Miur invita i dirigenti scolastici e gli organizzatori delle gite a "porre particolare attenzione sia nella fase di organizzazione delle visite d'istruzione che durante il viaggio su taluni aspetti relativi alle scelte delle aziende cui affidare il servizio di trasporto, verificando quindi l'idoneità e condotta del conducente, l'idoneità del veicolo e le altre misure di sicurezza".

Segue in allegato un vademecum elaborato dalla polizia stradale per informare gli insegnanti dei loro nuovi compiti. Gli accompagnatori infatti non solo dovranno controllare gli studenti in gita, ma dovranno tenere d'occhio anche l'autista del pullman, verificando che non assuma droghe o alcol, che non usi il cellulare alla guida e non ascolti la musica con gli auricolari.

In più, spiega la circolare, i professori dovranno davvero trasformarsi in meccanici improvvisati, visto che "in maniera empirica si dovrà prestare attenzione alle caratteristiche costruttive, funzionali e ad alcuni importanti dispositivi di equipaggiamento: l’usura pneumatici, l’efficienza dei dispositivi visivi, di illuminazione, dei retrovisori". I docenti dovranno verificare "se l’autobus è dotato di sistemi di ritenuta – cinture di sicurezza i passeggeri devono utilizzarli e devono essere informati, mediante cartelli – pittogrammi o sistemi audio visivi, di tale obbligo" e "se il mancato uso riguarda un minore ne risponde il conducente o chi è tenuto alla sua sorveglianza, qualora si trovi a bordo del veicolo".

Il vademecum si sofferma anche sull'individuazione dell'impesa di trasporto. Una scelta "troppo spesso condizionata da considerazioni esclusivamente di ordine economico", mentre invece "deve essere osservata una procedura di trasparenza e comparazione dei preventivi, avendo cura di contemperare le esigenze di risparmio con le garanzie di sicurezza".

Sebbene nel documento si chiarisca che l'idea non è quella di "attribuire compiti di polizia ai dirigenti scolastici e ai docenti", fornendo soltanto informazioni utili per "supportarli nelle loro responsabilità istituzionali", la circolare non è stata accolta bene né dagli insegnanti né dai presidi stessi. "Si può chiedere alle scuole di organizzare al meglio le uscite ma una verifica così minuziosa dei doveri e degli obblighi delle agenzie o delle società che gestiscono i bus è inverosimile", dice al Fatto Quotidiano Giorgio Rembado, presidente dell'Associazione azionale presidi.

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