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Giovedì, 7 Dicembre 2023
Le indagini

Giulia Cecchettin e Filippo Turetta: la pista austriaca, il video e i messaggi su WhatsApp

Spiccato un mandato di cattura europea nei confronti del giovane. I messaggi inviati sul suo account vengono contrassegnati da una doppia spunta. Il legale però spiega: è per ragioni di server, non significa che Filippo sia online. Le ultime notizie sui due ragazzi scomparsi

Le ricerche dei due ex fidanzati scomparsi, Giulia Cecchettin e Filippo Turetta, si estendono anche all'estero. La notizia delle ultime ore è che nei confronti di Turetta è stato spiccato un mandato di arresto europeo. Il giovane da ieri risulta formalmente indagato per tentato omicidio. Non si tratterebbe solo di un "atto dovuto" come era emerso in un primo momento. C'è infatti anche un video  brevissimo, nel quale si vedrebbe Turetta aggredire a mani nude Giulia Cecchettin la notte di sabato scorso.

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Il filmato è stato ripreso dalle telecamere di sicurezza dello stabilimento "Dior" di Fossò, che si trova sulla strada dove erano state già repertate presunte macchie di sangue e capelli, domenica scorsa. Nelle immagini si vedrebbe un'aggressione da parte di Filippo che rincorre Giulia, la colpisce a mani nude e poi carica nella sua auto la giovane, sanguinante. Un video dunque che confermerebbe l'ipotesi più temuta: quella che Filippo abbia fatto del male alla ex fidanzata, prima di darsi alla fuga. Per andare dove? 

Giulia e Filippo scomparsi: il percorso dell'auto e la pista austriaca

Come detto l'ultima pista porta all'estero, in Austria. Sono passati quasi 7 giorni dagli avvenimenti. I due ragazzi sono scomparsi dalla sera di sabato scorso, 11 novembre, data dell'ultimo avvistamento: erano stati visti al centro commerciale Nave de vero di Marghera, più tardi qualcuno li avrebbe sentiti litigare in un parcheggio di Vigonovo, a poca distanza dall'abitazione della ragazza. È quasi mezzanotte quando l'auto di Filippo lascia Fossò, per poi dirigersi a Zero Branco, nel Trevigiano, e quindi a Caneva e Sacile, in Friuli Venezia Giulia. Il mattino seguente la targa della Fiat Grande Punto del ragazzo viene segnalata a Palafavera e poi a Ospitale di Cadore, nel Bellunese. Infine a San Candido, in provincia di Bolzano, a pochi chilometri dal confine con l'Austria.

Ma Filippo non si sarebbe fermato lì. "A noi risulta che la Punto nera da mercoledì sia stata intercettata all'estero, in Austria, e da allora non risulta che sia rientrata in Italia" ha detto ieri sera a 'Quarto Grado', la trasmissione condotta da Gianluigi Nuzzi su Rete4, Roberto Papetti, direttore  del Gazzettino. L'auto, ha aggiunto Papetti, "è stata intercettata in una cittadina austriaca". Le indiscrezioni non hanno trovato una conferma ufficiale. Ma spiegherebbero la decisione di spiccare un mandato di arresto europeo nei confronti del giovane. 

Il giovane ha portato con sé un tablet? 

Non è tutto. C'è un altro giallo. Una delle ipotesi è che il giovane abbia portato con sé un vecchio tablet. Come emerso sempre a 'Quarto grado", i genitori avrebbero cercato di mandare alcuni messaggi su WhatsApp al figlio che non ha risposto. I messaggi però sono stati contrassegnati dalla doppia spunta grigia. La doppia spunta grigia, ha spiegato Paolo Reale, ingegnere informatico forense, ci dice "che il messaggio è stato recapitato a un dispositivo, non al cellulare che non si è riacceso. Possiamo immaginare che il suo account fosse collegato con altri dispositivi, un tablet o un computer che probabilmente sono nella disponibilità di Filippo". Un elemento "interessante perché - ha sottolineato l'esperto - facendo una richiesta a WhatsApp si può capire a quale dispositivo, a quale indirizzo di rete è stato recapitato il messaggio. E questo ci consente di avere le informazioni su un'area territoriale in cui cercare". 

La sorella di Giulia, Elena Cecchettin, intervenuta nel corso della trasmissione, ha detto che Filippo "risulta anche on line da domenica mattina, quando sono entrata in chat per scrivergli 'dove sei, dov'è mia sorella?'. Ma è una cosa costante - ha spiegato la ragazza in collegamento -, non c'è un secondo in cui entri in quella chat e non risulti on line. Non penso comunque che fisicamente possa essere sempre on line da un telefono o da un dispositivo".

Doppia spunta? Il legale: non vuol dire che Filippo sia online

Un giallo che però sembra stato già chiarito. Il fatto che uno dei dispositivi collegati all'account WhatsApp di Filippo abbia ricevuto i messaggi non significa che il giovane sia online e sia ancora vivo. A dirlo, come riferisce l'Ansa, è lo stesso legale di Filippo Turetta, Emanuele Compagno. Nonostante il telefono risulti spento, ha spiegato, per ragioni di server può ancora ricevere messaggi che il mittente vede con la doppia spunta grigia. 

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