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Lunedì, 11 Dicembre 2023
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Giulia Cecchettin: il giallo delle ricerche online di Filippo Turetta, l'ipotesi sul delitto e la fuga

Il 22enne non si trova: potrebbe essere ancora in Austria dove la sua auto è stata segnalata mercoledì. La ragazza è stata uccisa a coltellate e poi gettata in un dirupo. Avrebbe tentato di difendersi. Un raptus o un omicidio premeditato? Il punto sulle indagini

Al momento del ritrovamento il corpo di Giulia Cecchettin era vestito con gli stessi indumenti che indossava la sera della scomparsa. Secondo le prime informazioni trapelate, la 22enne sarebbe stata colpita con alcune coltellate e poi spinta giù in un dirupo dove è stata trovata dopo giorni di serrate ricerche. Ci sono volute ore per recuperare il cadavere riconosciuto sabato pomeriggio dal padre. Il corpo di Giulia è stato trovato intorno alle 11.30 in un fitto bosco da una squadra della protezione civile, in una zona impervia che si trova circa 50 metri al di sotto della strada tra Piancavallo e Barcis (Pordenone).

Sul corpo c'erano varie contusioni - probabilmente dovute alla caduta - e segni di coltellate: alle braccia e alle mani - segno che ha lottato per difendersi - ma anche sul collo e sulla testa. Bisognerà attendere l'autopsia, in programma la prossima settimana, per avere le risposte che mancano. Solo allora si potrà sapere con certezza quando è avvenuto il decesso della ragazza. 

La zona del ritrovamento del corpo di Giulia Cecchettin, foto LaPresse

Il video dell'aggressione

Uno dei dubbi che andrà chiarito è se l'omicidio è stato premeditato. Anche la dinamica di quanto accaduto andrà ricostruita nel dettaglio. Giulia è stata uccisa a Fossò dove le immagini hanno immortalato l'aggressione ai suoi danni da parte del suo ex, il coetaneo Filippo Turetta, oppure in un secondo momento? Nel filmato finito agli atti dell'inchiesta, girato proprio a Fossò poco dopo il litigio, si vedono i due ragazzi impegnati in una colluttazione durante la quale Giulia viene ferita e perde sangue. Filippo, scrivono gli inquirenti, "poneva in essere atti idonei e diretti in modo non equivoco a cagionare la morte colpendola nuovamente al fine di evitare che la stessa fuggisse". Dagli elementi finora emersi sembra probabile che Filippo abbia portato con sé un coltello o in ogni caso un'arma da taglio. Quanto ai reperti rinvenuti nel luogo dell'aggressione, tra cui del nastro adesivo, il procuratore di Venezia Bruno Cherchi, ha detto che "è stato trovato per terra vicino a dove c'era il sangue ma potrebbe essere del tutto non collegabile alle nostre indagini".

Il giallo delle ricerche di Filippo Turetta

Non è tutto Oggi diversi quotidiani spiegano che Filippo avrebbe cercato on line informazioni su kit di sopravvivenza in montagna e itinerari per percorsi estremi nel versante Tirolese dell'Austria. Il 22enne aveva pianificato tutto o si tratta di ricerche di un normale appassionato di montagna? Alcune risposte potrebbero arrivare dall'auto di Filippo, la Fiat Punto nera a metano con numero di targa FA015YE che però non si trova. "Bisogna avere la pazienza di accertare esattamente come sono andati i fatti - ha detto Cherchi - e quindi anche le modalità del posizionamento della ragazza nell'auto". Nella vettura però potrebbero essere trovati anche altri elementi utili ad avvalorare - o escludere - l'ipotesi della premeditazione.

Il giovane non si trova 

Filippo però non si trova. La notizia del ritrovamento della sua auto in un parcheggio del lago di Barcis non ha trovato fondamento. L'unica certezza è che mercoledì scorso la Fiat Punto nera è transitata a Lienz, in Austria. Poi più nulla. Si teme che il giovane, nei cui confronti è stato spiccato un mandato di cattura internazionale, possa commettere atti autolesionistici. Le ricerche sono in corso in Carinzia, Tirolo orientale, Alta Val Pusteria in Alto Adige.

La fuga di Filippo Turetta

L'auto del 22enne avrebbe attraversato il confine italo-austriaco a Tarvisio per poi proseguire in direzione Villach, e quindi arrivare a Lienz. "Filippo, consegnati alle forze dell'ordine, così puoi spiegare cosa è successo", è stato l'appello dei familiari di Filippo Turetta riportato dall'avvocato Emanuele Compagno, dopo il ritrovamento del corpo senza vita della ex fidanzata Giulia. Il legale ha anche detto di non credere "a un gesto premeditato di Filippo. Lui voleva bene a Giulia". Ma se il delitto sia stato pianificato o sia avvenuto in preda a un raptus saranno le indagini ad accertarlo.  

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