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Giovedì, 25 Aprile 2024
La rivelazione ai Pm

''Se hai problemi vieni da me'': l'alleanza tra Giulia e la 'seconda fidanzata' ha incastrato Impagnatiello

La seconda fidanzata dell'assassino di Giulia aveva solidarizzato con la ragazza prima del barbaro omicidio e cercato di difendere la donna. Impagnatiello avrebbe mentito anche a lei falsificando il messaggio della compagna: le ultime rivelazioni nelle carte degli inquirenti

Un legame stabilito da poche ore, ma basato sull'evidenza dei maltrattamenti psicologici che Alessandro Impagnatiello avrebbe esercitato su entrambe. Il verbale di quella che era, a tutti gli effetti, non un'amante, ma la vera e propria seconda fidanzata dell'assassino di Giulia Tramontano, è al vaglio degli inquirenti e offre un nuovo spaccato sul tragico omicidio. Dichiarazioni che potrebbero essere state fondamentali per l'indagine e per inchiodare l'omicida.

Le manipolazioni ai danni dell'ex fidanzata 

La novità più rilevante che emerge dalle carte in mano ai PM è che le due donne erano in contatto e si erano già confrontate, poche ore prima dell'omicidio, sulle violenze psicologiche dell'uomo. La ragazza, 23 anni, ha ammesso di avere una relazione con il 30enne milanese da luglio 2022. I due si erano conosciuti nell'hotel dove lavoravano entrambi (l'Armani hotel di Milano) e la loro relazione era andata avanti anche dopo la gravidanza e l'aborto di lei, scelta derivata dal fatto che "non si sentiva pronta ad avere un figlio con Impagnatiello''. La ragazza avrebbe scoperto solo ad Aprile dell'esistenza di Giulia, la seconda donna di Alessandro, e avrebbe notato subito che fosse incinta. A quel punto Impagnatiello gli avrebbe rivelato che non era lui il padre e che Giulia soffrisse di disturbi psicologici invalidanti: a riprova di ciò le avrebbe addirittura rivelato di ''volersi uccidere''. Avrebbe poi esibito un test del DNA , poi rivelatosi falso, per dimostrare che il padre del nascituro non era lui. La ragazza inglese avrebbe scoperto le prove del falso certificato e l'evidenza che ancora frequentava Giulia solo appena pochi giorni dopo sul suo Ipad. Tra il 24 e il 25 maggio avrebbe comunicato a Impagnatiello di voler porre fine alla loro relazione.

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L'incontro tra le due donne e le bugie a nome di Giulia 

Due giorni dopo, il giorno stesso dell'omicidio di Giulia (lo scorso 27 maggio), sarebbe avvenuto l'incontro tra le due donne. La ragazza ha rivelato agli inquirenti di aver trovato il numero di Giulia sull'Ipad dell'uomo e di aver deciso di chiamarla. Le due si sarebbero incontrate alle 17.30 circa, sotto l'hotel dove la ragazza lavorava. Alessandro avrebbe chiamato Giulia che le avrebbe rivelato di essere in compagnia della ragazza inglese. Impagnatiello non ha mai raggiunto le due donne che hanno parlato per più di un'ora, rendendosi conto che l'uomo aveva mentito ad entrambe. La ragazza avrebbe rivelato che le due si sarebbero confrontate anche con le violenze di tipo psicologico che l'uomo avrebbe esercitato con tutte e due. Tanto che la 'seconda donna' di Impagnatiello avrebbe detto a Giulia: ''Se hai problemi quando torni a casa, vieni a stare da me''. 

"Impagnatiello cercava online come uccidere la fidanzata Giulia, poi voleva vedere l'amante"
 

E a questo punto che la vicenda si fa drammatica, ma conserva sempre un punto fermo: la manipolazione e le bugie dell'uomo. La ragazza riferisce di aver inviato un messaggio a Giulia una volta tornata a casa per sapere se andava tutto bene. Ed è a questo punto che il tono della 29enne cambia. Tra le 20.30 e le 21.50 sembra un'altra persona nelle chat di Whatsapp, fino a rivelare all'interlocutrice che "aveva mentito" e che ''voleva essere lasciata in pace''. Poi il silenzio, quando prova a chiamarla sente la segreteria telefonica. E il cambio di tono repentino insospettisce la donna che decide di chiamare direttamente Impagnatiello. L'uomo si fa trovare in balcone, dice che Giulia dorme e chiede di incontrarla. A questo punto comincia lo stalking di Alessandro. La ragazza sta lavorando e l'uomo la tempesta di messaggi in cui chiede di incontrarla. Se lo ritrova perfino alle 2.30 sotto casa, continua a ribadire che Giulia è una persona instabile e il figlio non è suo. La ragazza lo invita ad andarsene. Lo ritrova il giorno dopo alle 16.30, non sembra lucido e dice che non sente Giulia da ieri sera, non sa che fine abbia fatto. Ma un particolare non le sfugge: due guantici di lattice che sbucano dallo zaino di Alessandro che la insospettiscono.

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 Al momento della confessione del delitto emerge la verità sulla chat serale intercorsa tra le due ragazze dopo essersi salutate: a rispondere non era Giulia, ma Impagnatiello. A quell'ora Giulia era purtroppo già stata uccisa e le bugie dell'uomo cominciavano già a vacillare, così come i suoi tentativi disperati. Ed è grazie alla versione della ragazza inglese che gli inquirenti riescono a ricostruire una vicenda drammatica piena di buchi, punti oscuri e manipolazioni che sono costate la vita a una ragazza di 29 anni e al bambino che portava in grembo. 

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