Giulia Tramontano colpita con almeno 37 coltellate: non si è difesa
Cosa emerge dall'autopsia sul corpo della 29enne incinta di 7 mesi uccisa a Senago dal compagno Alessandro Impagnatiello
"Giulia Tramontano è stata colpita con almeno 37 coltellate, di cui due letali nella regione del collo, una ha reciso la carotide. Non ci sono segni di difesa". Questo quello che è emerso oggi 9 giugno all'autopsia sul corpo della 29enne incinta di 7 mesi uccisa a Senago (Milano) dal compagno Alessandro Impagnatiello. A eseguire l'esame autoptico all'istituto di medicina legale è stato il professore Andrea Gentilomo. Sono stati eseguiti anche test tossicologici ed entomologici e per gli esiti ci vorranno dei giorni.
Sapevamo già che Giulia è stata accoltellata dal compagno, lo stesso che poi ha tentato di incendiare il corpo prima di disfarsene. L'autopsia però ha un ruolo cruciale per rispondere a una serie di importanti domande. Giulia era viva quando Impagnatiello ha tentato di darle fuoco? La ragazza è stata colpita alla pancia? Dava le spalle al suo aguzzino? Le era stato dato del veleno? (Un topicida era nello zaino del fidanzato reo confesso, ndr).
Giulia Tramontano: il video di Alessandro Impagnatiello che pulisce il sangue
Cosa dice l'autopsia su Giulia Tramontano
Dall'autopsia è emerso che le coltellate sono state sferrate soprattutto nella parte superiore del corpo di Giulia. "La vittima presenta un paio di coltellate alla schiena, una anche al viso all'altezza del sopracciglio, colpi al polmone, non ci sono coltellate al feto".
Più difficile risulta stabilire l'orario esatto della morte. Secondo i medici che hanno effettuato l'autopsia, il tentativo di dare fuoco, per ben due volte, al corpo complica la ricostruzione. "Le ustioni diffuse hanno alterato pesantemente i tessuti" rendendo difficile rilevare le macchie ipostatiche che consentono ai medici legali di stabilire, con precisione, l'orario della morte. Dai primi accertamenti non è stato possibile accertare se le fiamme siano state appiccate dopo il decesso della giovane.
Al termine dell'autopsia, stando a quanto si apprende, la Procura di Milano ha incontrato l'avvocato della famiglia di Giulia Tramontano e firmato il nulla osta al rilascio della salma e alla sepoltura.
Uccide la compagna a coltellate, veglia il cadavere per giorni e poi tenta il suicidio
Alessandro Impagnatiello ripreso mentre toglie macchie di sangue
Nelle scorse ore Telelombardia ha messo in onda un video che immortala Impagnatiello pulire (con ogni probabilità sangue e altre tracce dalle scale), alle 15.27 di martedì della scorsa settimana. Il barman è stato ripreso con un teleobiettivo tra il pianerottolo e le scale che portano al piano terra, con il braccio destro proteso verso il pavimento e uno straccio giallo in mano, nel vano sforzo di pulire le tracce di trascinamento di Giulia Tramontano. Tutti, in quegli istanti, la cercavano e speravano ancora che fosse viva. I cameraman della tv privata sono stati ascoltati dagli inquirenti.
Dal filmato, che risale al primo pomeriggio del 30 maggio e che è stato mandato in onda l'8 giugno, si evince, spiega l'emittente, che Impagnatiello apre la porta dell'appartamento e senza farsi notare sgattaiola coperto dalla muratura del ballatoio fino alla rampa di scale al piano terra che porta ai box e a quel punto si vede chiaramente il barman prima pulire le macchie di sangue con una spugna gialla, successivamente con uno spazzolone e una bacinella blu scendere nei garage.
La premier Meloni telefona alla mamma di Giulia Tramontano
Nei giorni scorsi la mamma di Giulia Tramontano ha ricevuto anche la telefonata della premier Giorgia Meloni. Lo ha reso noto la stessa presidente del Consiglio. "È una vicenda - ha spiegato Meloni - che m'ha lasciato senza fiato, come la gran parte degli italiani. Da madre ho chiamato la madre di Giulia: la prima cosa alla quale penso è la mamma. M'ha scioccato non solo la freddezza, m'ha scioccato vedere il video di Giulia e la morte di un bimbo che a sette mesi sarebbe stato in grado di vivere. Quindi sono due le persone che muoiono. Il grembo della madre è il posto più sicuro. Accadono molte cose che sembrano impensabili: il fatto di Giulia, il fatto in Francia, in nome di Gesù".