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Giovedì, 25 Aprile 2024
Terrorismo / Roma

Condannato "il pirata" Giulio Lolli: le sue barche usate per il traffico d'armi

L'ex imprenditore bolognese 56enne è stato estradato dalla Libia nel dicembre del 2019. Secondo gli inquirenti, aveva un "ruolo direttivo" nell'organizzazione terroristica di matrice islamica Majlis ShuraThuwar Benghazi in cui militava in Libia

E' stato condannato a 9 anni Giulio Lolli, l'ex imprenditore bolognese 56enne estradato dalla Libia nel dicembre del 2019 e accusato dalla Procura di Roma di associazione a delinquere finalizzata al terrorismo internazionale e traffico di armi. A emettere la sentenza la prima corte d'assise di Roma. Il procuratore aggiunto Sergio Colaiocco aveva chiesto nell'udienza di questa mattina una condanna a 8 anni. Lolli era presente in aula alla lettura della sentenza. 

Secondo gli inquirenti, Lolli aveva un "ruolo direttivo" nell'organizzazione terroristica di matrice islamica Majlis ShuraThuwar Benghazi in cui militava in Libia quale "comandante delle forze rivoluzionarie della marina di Tripoli" e aveva messo a disposizione due barche ''destinandole al traffico di armi''. In particolare, secondo l'accusa, "per favorire l'azione dell'associazione Majlis Sura Thuwar Bengasi, attraverso l'utilizzo della barca Mephisto nella sua disponibilità, e dell'equipaggio'', ''raccoglieva e introduceva nello Stato, deteneva e cedeva a terzi armi da guerra destinate al rifornimento di unità combattenti della prima linea d'assalto: quali armi portatili, munizionamento, granate, bombe, mine, lanciarazzi anticarro, antipersonale, missili anticarro e materiale accessorio da guerra, convenzionale e anticonvenzionale''.

Prima di essere estradato in Italia, Lolli era detenuto dal 17 dicembre 2017 nel carcere di Mitiga (Tripoli) con l'accusa di terrorismo per la collaborazione fornita al gruppo armato. Dalle indagini del Ros era emerso che "da Misurata, Lolli  si occupava di garantire alle milizie di Majlis Sura Thuwar Benghazi a Bengasi i rifornimenti di armi; approvvigionamenti che, via mare (non essendo sicuro il trasporto via terra), dovevano giungere da Misurata". In un'altra inchiesta a ottobre scorso, la Corte di appello di Bologna aveva confermato per l'ex presidente di Rimini Yacht la condanna a quattro anni e sei mesi per associazione a delinquere decisa in primo grado.

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