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Martedì, 19 Marzo 2024
Molestie in tv

Giornalista molestata, Daspo di 3 anni per il tifoso della Fiorentina: ecco perché le scuse non bastano

Il questore di Firenze ha emesso un Daspo di 3 anni per tenere lontano dalle manifestazioni sportive il tifoso marchigiano della Fiorentina accusato di aver molestato la giornalista Greta Beccaglia in diretta tv allo stadio di Empoli il 27 novembre.

È arrivato il provvedimento amministrativo per Andrea Serrani, 45 anni, ristoratore di Chiaravalle (Ancona), il tifoso marchigiano della Fiorentina che è stato denunciato ieri per violenza sessuale per aver molestato la giornalista Greta Beccaglia di Toscana Tv sabato scorso all'esterno dello stadio 'Castellani' di Empoli mentre era impegnata in una diretta con Toscana Tv al termine della partita Empoli-Fiorentina.

Il questore di Firenze, Filippo Santarelli, ha emesso ieri il Daspo, che è entrato in vigore oggi. La misura di prevenzione vieta a Serrani per tre anni di accedere agli stadi. Andrea Serrani è indagato dalla Procura di Firenze nell'ambito di un'indagine che ipotizza il reato di violenza sessuale.

Giornalista molestata in diretta: denunciato un secondo uomo

Temporaneamente sospeso anche il conduttore del programma tv, che aveva minimizzato l'accaduto.

"Ho sbagliato e chiedo scusa"

"Non volevo parlare con nessuno, solo andare alla macchina, ho sbagliato e chiedo scusa: voglio incontrarla, quando sarà possibile, quando lei vorrà". Così ha detto Serrani rintracciato da La Zanzara su Radio 24.  "A casa mi hanno detto 'Come ti è venuto in mente?, l’ha detto anche la mia compagna. Mi conoscono, sanno che non sono una persona cattiva, stiamo passando tutti i dispiaceri del mondo". Sull'accusa di essersi sputato sulla mano prima della molestia, l'uomo precisa: "Stavo tossendo, non ho sputato. Guardate dove è finita questa cosa per uno sbaglio. Uno lavora una vita, si crea una vita e poi guardate cosa succede per una cosa così...". Serrani, parla di "gesto goliardico" ma le scusa non sono bastate a evitare il provvedimento amministrativo.

La differenza fra molestie e violenza sessuale

Nei fatti sminuire l'accaduto significa essere parte del problema. La Corte di Cassazione Penale (sentenza 27042/2010) ha infatti stabilito che qualsiasi atto che consiste in un contatto corporeo (anche se fugace ed estemporaneo) configura una violenza sessuale (art. 609 bis c.p.) se viene compiuto tra soggetto attivo e soggetto passivo del reato, o comunque in un coinvolgimento della sfera fisica di quest’ultimo "e pone quindi in pericolo la libera autodeterminazione della persona offesa nella sua sfera sessuale". Per questo il toccare volontariamente i glutei, ancorché sopra i vestiti, configura violenza sessuale e non la semplice molestia sessuale. La molestia (art. 660 c.p.) si configura invece in presenza di espressioni volgari a sfondo sessuale ovvero di atti di corteggiamento invasivo e insistito diversi dall’abuso sessuale.

E non basta dire di avere "toccato il sedere per scherzo": la sentenza 46218 della Corte di Cassazione Penale del 12 ottobre 2018 ha inoltre stabilito che "l'intrusione violenta nella sfera sessuale di un soggetto, anche se avvenuta "joci causa" (per scherzo) o con finalità di irrisione della vittima, travalica il mero atto di violenza privata e si qualifica come violenza sessuale.

"Se si scusa, quell’uomo fa il minimo indispensabile" spiega Greta Boccaglia intervistata da Rainews. "Ma le scuse in questi casi non bastano. La giustizia deve fare il suo corso e stabilire che quel gesto vergognoso è sbagliato".

Qual è il vero problema del caso Greta Beccaglia

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