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Venerdì, 19 Aprile 2024
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La guerra nucleare spaventa gli italiani: è caccia al bunker

Sulla scia di quanto accade in Ucraina, c'è chi cerca quelli storici, chi vuole comprare immobili con vani interrati da usare in caso di attacco e chi pensa a costruire panic room. Opzioni possibili, basta pagare

Solitamente nelle case c'è chi cerca il giardino, chi il terrazzo, chi magari una stanza da adibire a palestra. Adesso si cercano i bunker. O, in alternativa, si cerca chi può installarne uno. I tempi, è noto, influenzano il mercato immobiliare e i consumi. Gli italiani non fanno eccezione e la paura della guerra in Ucraina - con l'incubo nucleare - porta a ricerche quantomeno singolari. 

L'invasione russa in Ucraina

Cercasi villa... con bunker

Sul sito Casa.it sono diversi gli annunci di immobili dotati di bunker. Uno recita "bellissima proprietà, ottime finiture, circondata da un vasto parco, soggiorno con ampie vetrate e bunker antiatomico nel piano interrato che permette, in caso di contaminazione nucleare, la sopravvivenza al suo interno per circa 80 giorni" in vendita a 810mila euro. Ma non è un caso isolato. Per 800mila euro si può diventare i proprietari di una "importante villa bifamiliare" in "zona prestigiosa" a Piombino, edificata negli anni '30, che sulla corte comune presenta "una struttura interrata, già adibita a bunker", dice l'annuncio. 

Dalle ricerce di proprietà immobiliari di questo tipo emerge tutto il timore degli italiani anche per una guerra nucleare. Alla diffusione della notizia dell'allerta del sistema di difesa russo nucleare, in poche ore un comunicato stampa del 2012 di Immobiliare.it che parlava di immobili con bunker è diventato di tendenza nelle ricerche sul web. 

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Tutti vogliono bunker e safe room

Non solo bunker. Anche panic room e safe room sono salite in cima ai desideri degli italiani. "La richiesta c'è sempre stata ma è sicuramente in aumento", dice all'AdnKronos il titolare di ArkSafe, azienda specializzata nella sicurezza. Ha la sua sede a San Bassano, in provincia di Cremona, "vicini alla Svizzera che è un bell'esempio di come di previene il rischio e di come si costruisce la sicurezza, cose previste per legge".

In Svizzera, una legge degli anni '60 rivista nel corso dei decenni, ha reso obbligatoria la dotazione di un bunker sotterraneo per ogni costruzione. Nei comuni che non hanno abbastanza rifugi sotterranei privati interviene l'amministrazione che deve provvedere a costruirne per proteggere all'occorrenza gli abitanti. "Dai noi c'è un'altra mentalità anche se ultimamente la richiesta sta crescendo anche qui", dice l'imprenditore. Quali sono le caratteristiche di un bunker? "Dipende. Prima si fa un'analisi preliminare, del contesto, del livello di sicurezza che si vuole ottenere...". Costi? "Chi dice i prezzi non dice niente, perché dipende da che tipo di rifugio si vuole realizzare, come lo si attrezza, il livello di sicurezza. Si può fare un rifugio a 5 stelle o grezzo. La prima cosa per noi è la privacy che va sempre e comunque tutelata". 

La mappa dei bunker in Italia

In Italia esistono ancora dei bunker, realizzati in particolare durante e dopo la seconda guerra mondiale. Solo in Trentino Alto Adige, dal 1938 al 1942, furono costruiti cinquanta grandi rifugi di cemento tra le città di San Candido, Sesto e Dobbiaco. I bunker Breda, o più precisamente i rifugi antiaerei della V sezione Aeronautica della Breda, sono presenti in tutto il settore est del Parco Nord di Milano. Il bunker Soratte, rifugio antiaereo per le alte cariche dell'Esercito Italiano costruito a partire dal 1937 per volere di Benito Mussolini, rappresenta una delle più imponenti opere di ingegneria militare in Europa: 4 km di gallerie, una vera e propria città sotterranea. 

Tra i bunker storici che si possono visitare, ci sono quello di Mussolini e quello di Vittorio Emanuele III a Roma, il bunker di Soratte, quello di Breda e Opera-1 in provincia di Bolzano. L'ultimo bunker di Mussolini si trova sotto Palazzo Venezia a Roma. Si estende su 80 metri quadrati circondato da muri in cemento armato spessi più di 2 metri. Abbandonato dopo la guerra, è stato scoperto solo nel 2010, durante dei lavori di ristrutturazione. Non è l'unico bunker del Duce: nel parco di Villa Torlonia, si trova un altro rifugio ben più ampio, 475 metri quadri. Anche questo è periodicamente aperto per mostre e visite guidate. Poi c'è quello dell'Eur, costruito come soluzione di emergenza per gli alti funzionari che soprintendevano i lavori di realizzazione dell'Esposizione Universale. Il rifugio antiaereo di Vittorio Emanuele III, dotato di tutti i comfort, si trova nel parco di Villa Ada a Roma. Realizzato fra il 1940 e il 1942, in piena Seconda Guerra Mondiale, nell'eventualità di bombardamenti strategici da parte delle Forze Alleate, è rimasto inaccessibile al pubblico per 70 anni e oggi è visitabile con le guide dell'associazione Roma Sotterranea. Al suo ingresso, la scritta: ''La politica non violi questo luogo, da qui esca solo la storia''. A 45 km dalla Capitale, nel 1937, per volere di Benito Mussolini, venne avviata sul Monte Soratte la realizzazione di numerose gallerie all'interno della montagna come rifugio antiaereo per le alte cariche dell'Esercito Italiano. Un totale di 4 km di gallerie che nel dopoguerra fungevano da bunker antinucleari, in caso di ipotetico attacco nucleare a Roma. Nel tempo la struttura è stata abbandonata e solo due decenni fa è stata restaurata e aperta al pubblico.

Numerosi i bunker a nord di Milano, rifugi antiaerei per piloti e operai che potevano accogliere, ognuno, 40 persone per un massimo di 3 ore, il tempo di esaurire l'ossigeno. Dopo la fine della seconda guerra mondiale furono abbandonati e dimenticati finché un ritrovamento accidentale li restituì alla comunità e sono diventati luoghi che accolgono eventi, mostre e iniziative culturali. Lungo i confini settentrionali dell'Italia fu scavato un numero incredibile di bunker. Per la maggior parte sono chiusi, altri sono nelle disponibilità dei comuni e trasformati in monumenti storici. Come nel caso di ''Opera 1'', in provincia di Bolzano, dove è stato creato ''Il sentiero delle rimembranze e della solidarietà''. 

E ancora Palermo, dove uno dei rifugi è all'interno di Palazzo delle Aquile, sede del Comune. Il rifugio era provvisto di impianto autonomo di illuminazione, bagno, un sistema di ventilazione immetteva l'aria Poteva ospitare circa 200 persone. Aveva tre accessi da piazza Pretoria e uno da Palazzo delle Aquile, l'unico da cui è possibile accedere attualmente. Viene periodicamente aperto alle visite. Esattamente come il rifugio di Boccadifalco, nell'area dell'ex scalo militare.

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