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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Rigopiano, l'equivoco delle telefonate sull'allarme ignorato

Secondo Il Messaggero, sarebbe stata identificata la donna che rispose alla chiamata di Quintino Marcella, bollando l'allarme come una "bufala". Il direttore dell'hotel avrebbe confermato alla prefettura di non avere avuto notizie di valanghe

Si continua a scavare a Farindola, mentre nuove polemiche infuriano a cinque giorni dalla tragedia. Secondo Il Messaggero, ha un nome e cognome la persona che ripose alla telefonata di Quintino Marcella, bollando come "bufala" l'allarme lanciato sulla slavina che aveva colpito l'hotel Rigopiano. Sarebbe una dirigente della prefettura di Pescara, identificata dai carabinieri. "Se sono stati commessi errori, saranno corretti. Se c'è altro, si vedrà: ognuno si assumerà le proprie responsabilità", ha assicurato il prefetto di Pescara, Francesco Provolo, nelle dichiarazioni riportate da TgCom.

L'ALLARME - Quintino Marcella fu informato da Giampiero Parete, sopravvissuto alla stage, che una slavina aveva investito l'hotel a Farindola. Chiamato subito il 113, Marcella fu messo in contatto con la prefettura di Pescara. "Alle 17:30 avevo ricevuto una chiamata di Whatsapp in cui il mio cuoco, Giampiero Parete, mi ha chiesto aiuto perché era caduta una valanga sull'hotel dove era in vacanza con la moglie e i figli", aveva raccontato alla stampa Marcella il giorno dopo il crollo. "Mi ha chiamato un mio amico, è crollato l'Hotel Rigopiano, ha moglie e figli. Ci sono altre persone", sono invece le esatte parole pronunciate da Marcella nel corso della prima telefonata alla prefettura, come riporta l'Huffingont Post. "Ma dall'operatrice del centro della prefettura non sono stato creduto" aveva sottolineato l'uomo. Poco prima, verso le 15, c'era stato un contatto telefonico tra la prefettura e l'hotel, che lamentava l'assenza di linea telefonica e la neve alta. Il Rigopiano era intatto, la slavina avrebbe colpito la struttura soltanto due ore dopo. 

Soccorritori al lavoro senza sosta al Rigopiano - Foto Ansa e Vigili del Fuoco

Secondo il Messaggero, l'operatrice sarebbe una professionista preparata a gestire un'emeregenza come quella di Rigopiano. "Oltre alla telefonata in questione, sulla quale per correttezza non faccio commenti a indagine in corso - assicura il prefetto Provolo - quel pomeriggio altre segnalazioni sul crollo di un albergo a Rigopiano sono state rimbalzate alla nostra sala operativa dal 118 e da altri centralini del soccorso pubblico. L'intervento, insomma, si è attivato rapidamente".

"L'EQUIVOCO" - La telefonata di Marcella è registrata alle 17.30. Circa dieci minuti dopo, la prefettura di Pescara avrebbe chiamato il direttore dell'hotel Rigopiano, Bruno Di Tommaso, per chiedere informazioni sulla situazione. Di Tommaso, da Pescara, avrebbe confermato alla funzionaria della prefettura di non avere ricevuto alcune notizie di valanghe, anche se non aveva avuto modo di parlare con chi era rimasto a Rigopiano. Secondo TgCom, questo potrebbe aver generato un "equivoco" sulla gravità degli eventi in corso. I successivi tentativi di Marcella di riportare l'allarme sarebbero stati così bollati come uno dei tanti falsi allarmi valutati in quelle ore convulse. "Ancora questa storia? Abbiamo verificato, abbiamo sentito l’albergo, la notizia è stata smentita, è una delle tante bufale di questi giorni", sarebbe stata la risposta dell'operatrice della prefettura a Marcella, che aveva chiamato nuovamente alle 18.20 di mercoledì 18 gennaio.

"I CLIENTI SONO TERRORIZZATI" - Al vaglio degli inquirenti c'è anche un'email inviata dallo stesso Bruno Di Tommaso alle 7 del 18 gennaio, in cui il direttore avvisava prefettura, provincia, la polizia municipale e il comune di Farindola delle avverse condizioni meteo. "Vi comunichiamo che a causa degli ultimi eventi la situazione è diventata preoccupante - si legge nella mail di Di Tommaso -. In contrada Rigopiano ci sono circa 2 metri di neve e nella nostra struttura al momento 12 camere occupate (oltre al personale). Il gasolio per alimentare il gruppo elettrogeno dovrebbe bastare fino a domani, data in cui ci auguriamo che il fornitore possa effettuare la consegna. I telefoni invece sono fuori servizio. I clienti sono terrorizzati dalle scosse sismiche e hanno deciso di restare all'aperto". Il messaggio si concludeva così: "Chiediamo di predisporre un intervento al riguardo". 

email rigopiano-2

(Nella foto la mail inviata dall'hotel pubblicata da "Il Centro")

Il presidente della Provincia Antonio Di Marco spiega però che la mail inviata dall'hotel è stata 2ininfluente p"erché alle 14 "avevo incontrato la sorella dei proprietari e avevo dato loro rassicurazioni che entro la serata sarebbe andata una turbina a liberare la strada". "Era superata - dice Di Marco - Ma ai fini dell'emergenza io alle 13.30 avevo già spedito la lettera al governo nella quale richiedevo aiuto e mezzi per liberare anche quelle zone".

"Per me è una mail ininfluente: non ci siamo mai fermati - ha quindi spiegato Di Marco -. Quanto alla turbina dell'Anas di Penne, quella che poi ha materialmente liberato la strada di Rigopiano nella notte, nel pomeriggio non era ferma ma stava ripulendo la ss 81 che è di competenza dell'Anas, così come la seconda turbina Anas in quelle ore era a Villa Celiera per salvare anziani intossicati dal monossido di carbonio".

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