Neve e terremoto, quel tremendo binomio che ha condannato l'hotel Rigopiano
Dalla struttura sepolta dalla neve è partita una email per chiedere lo sgombero della struttura. Erano le 13.57 del 18 gennaio. Ma gli uffici della Regione erano appena stati evacuati per il terremoto
Sembra uno scherzo del destino. E' invece il tremendo binomio che si è verificato in quel maledetto 18 gennaio. Erano le ore 11.14 quando una fortissima scossa ha costretto l'evacuazione sia degli uffici dell'Aquila che di quelli di Pescara. In quel momento, infatti, la Protezione civile dell'Abruzzo aveva dato disposizione dai dirigenti della Regione di chiudere tutti gli uffici pubblici.
Ore 13.57. Dall'hotel Rigopiano il direttore della struttura ricettiva manda una mail agli uffici della Regione Abruzzo di Pescara e L'Aquila chiedendo l'evacuazione di clienti e dipendenti.
In contrada Rigopiano ci sono due metri di neve e nella nostra struttura al momento ci sono 12 camere occupate (oltre al personale). Il gasolio per alimentare il gruppo elettrogeno dovrebbe bastare fino a domani (...) i telefoni invece sono servizio.
I clienti sono terrorizzati dalle scosse simiche e hanno deciso di restare all'aperto. Abbiamo cercato di fare il possibile per tranquillizzarli ma, non potendo ripartire a causa delle strade bloccate, sono disposti a trascorrere la notte in macchina. Con le pale e il nostro mezzo siamo riusciti a pulire il viale di accesso, dal cancello fino alla SS42.
Per quanto sopra, consapevoli delle difficoltà generali, chiediamo di predisporre un intervento al riguardo.
Certi della vs. comprensione, restiamo in attesa di un centro di riscontro.
Secondo fonti giudiziarie citate dall'Ansa, quindi, l'email di allerta inviata dall'albergo non era stata letta dai funzionari della Regione Abruzzo per il semplice motivo che tutti gli uffici regionali erano stati evacuati per le scosse di terremoto di poche ore prima. Solo lunedì 23, alla riapertura degli uffici, la Regione ha trovato la email.
