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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Rigopiano, scattano i sigilli: sequestrati i resti dell'hotel e l'area della slavina

Proseguono le indagini degli inquirenti, mentre i tre consulenti nominati dai giudici devono ricostruire quanto accaduto. Forestale e carabinieri intanto hanno sequestrato i pc e i dispositivi mobili del sindaco di Farindola

Sono passate due settimane dalla slavina che ha distrutto l'hotel Rigopiano di Farindola, uccidendo 29 persone tra clienti e personale di servizio. Ieri i vigili del fuoco e i finanzieri del soccorso alpino hanno smontato il campo e oggi è scattato il sequestro dell'area

I tre consulenti nominati dal procuratore Cristina Tedeschini e dal pm Andea Papalia devono ora studiare ogni dettaglio dell'area della tragedia, sia quella occupata dall'hotel Rigopiano sia il canalone della valanga. A loro, un ingegnere strutturale e uno ambientale, insieme a un geologo, il compito di ricostruire quanto accaduto, dal punto di innesco della valagna fino al termine della slavina, come scrive il quotidiano Il Centro.

Intanto i carabinieri di Pescara continuano ad ascoltare i racconti dei testimoni. Ad essere sentiti prossimamente saranno gli amministratori di Farindola, per spiegare perché dal 2005 non si riunisce più la commissione comunale valanghe e soprattutto perché, scrive il quotidiano, siano stati concessi i permessi per l'ampliamento dell'albergo nonostante dieci slavine avvenute tra il 1999 e il 2005 a poca distanza dal resort. "È un punto sempre più centrale dell’inchiesta aperta per omicidio plurimo colposo e disastro colposo. Poi, ci sono gli altri due filoni: l’allerta valanghe ignorato con i bollettini allarmanti del servizio Meteomont (rischio crescente dal 16 al 18 gennaio della tragedia fino al livello 4 su un massimo di 5) rimasti in prefettura e mai mandati al Comune e la strada per Rigopiano sommersa dalla neve e lasciata senza spazzaneve per oltre 24 ore", conclude Il Centro

La Forestale ed i Carabinieri hanno sequestrato i pc ed i dispositivi mobili del sindaco di Farindola Lacchetta. Come scrive IlPescara, il primo cittadino infatti fin dall'inizio ha affermato di non aver mai ricevuto alcuna mail con la comunicazione dell'innalzamento del rischio valanghe da parte di Meteomont da 3 a 4. Anche se l'assessore regionale Mazzocca interviene sottolineando come i bollettini meteo ed anche l'allerta valanghe sono sempre stati pubblicati anche sul sito regionale della Protezione Civile. Pientamente visibili, dunque, da chi direttamente interessato.

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