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Giovedì, 28 Marzo 2024
CASO ILVA

Ilva, "vogliamo l'esenzione ticket per tutti i tarantini"

Associazioni di cittadini e ambientalisti protestano davanti al Municipio perché sia "garantita a tutti i cittadini l'esenzione totale del ticket sanitario per le patologie legate all'inquinamento". Intanto, i lavoratori occupano il tetto della Direzione

TARANTO - Solo ieri era arrivata la denuncia dei sindacati. Una nota amara, carica di delusione, che poneva l'accento sull'ancora attuale "sistema Ilva". Quello "che ammazza, inquina e licenzia i delegati sindacali che si oppongono e lottano per riconquistare dignità, diritti e lavoro sano e sicuro". Oggi, invece, la manifestazione è arrivata davanti al municipio di Taranto in piazza Castello. 

Lì, una serie di associazioni e movimenti cittadini hanno insediato una tenda e un presidio permanente per sollecitare il Comune e le istituzioni locali e nuove azioni in materia di tutela ambientale e di lotta all'inquinamento. "Taranto Libera" è lo slogan scelto per questa manifestazione. Fra le richieste avanzate, quella di "garantire a tutti i cittadini sani l'esenzione totale del ticket sanitario per le patologie legate all'inquinamento".

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Taranto, insomma, ha deciso di dire basta. "Si tratta - si legge in una nota - di una iniziativa che nasce spontaneamente dalla rabbia di chi non è più disposto a rassegnarsi alla morte causata dall'inquinamento". 

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Oltre all'esenzione ticket, diverse altre sono le richieste fatte dal presidio alle istituzioni locali: "revoca dell'Aia all'Ilva di Taranto, blocco delle autorizzazioni all'uso della discarica interna allo stabilimento Ilva denominata Mater Gratiae, istituzione immediata, con sede a Taranto, di un tavolo permanente sul problema del lavoro e dello sviluppo del territorio". E ancora: "Un organismo dedicato a valutare e finanziare i tanti progetti e le numerose idee che provengono dal basso, alternative all'industria inquinante". 

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Intanto, è arrivato al secondo giorno lo sciopero dei lavoratori Ilva che da lunedì stanno occupando il tetto della Direzione aziendale in segno di dissenso per il licenziamento del delegato sindacale Marco Zanframundo e di cinquanta lavoratori dell'impresa appaltatrice Ilva "Mr". Il licenziamento del delegato Usb è dipeso, secondo la versione dell'azienda, dalle ripetute violazioni in materia di procedure operative e di sicurezza di cui lo stesso lavoratore si sarebbe reso protagonista nel reparto del Movimento ferroviario.

Diversa, invece, la versione del sindacato di base che evidenzia come il licenziamento sia arrivato proprio nel giorno in cui cinque "fiduciari" della famiglia Riva nell'Ilva sono stati arrestati con l'accusa di associazione a delinquere finalizzata ai reati ambientali. Gli stessi fiduciari che più di una volta Zanframundo aveva messo nel mirino. Una strana coincidenza, per i sindacati. 

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