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Martedì, 23 Aprile 2024
Due arresti / Milano

Imprenditrice picchiata, drogata e sequestrata: le immagini dell'agguato

Due arresti. La donna vagava in stato confusionale a Milano, lungo via Moscova, quando è stata vista dalla polizia

Una donna picchiata, rapinata e sequestrata in centro a Milano. Vittima dell'aggressione è un'imprenditrice cinese finita nelle mani di due connazionali nel novembre del 2020. La polizia di Stato ha arrestato due cittadini cinesi gravemente indiziati di sequestro di persona e rapina ai danni della donna, in esecuzione dell'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Milano, a seguito di richiesta del sostituto procuratore presso la procura della Repubblica di Milano Carlo Scalas, coordinato dal procuratore aggiunto Laura Pedio. Insieme a loro ci sono altri due complici indagati per gli stessi fatti.

L'attività investigativa condotta dai poliziotti della sezione omicidi della squadra mobile ha consentito di ricostruire tutti i passaggi successivi al sequestro di persona, la fuga in Emilia-Romagna degli autori e la loro identificazione. Il 21 novembre 2020 una volante della questura di Milano aveva soccorso in via della Moscova una signora in evidente stato confusionale che aveva al polso un braccialetto ospedaliero: si era appena allontanata dall'accettazione del pronto soccorso dell'ospedale Fatebenefratelli dopo un incidente automobilistico.

L'appuntamento per un finto investimento e il sequestro

La 40enne, dopo le cure mediche, aveva riferito in questura di essere stata vittima, il giorno precedente, di un sequestro di persona e di una rapina in via Fioravanti, a Chinatown. Due suoi connazionali l'avrebbero picchiata, legandole i polsi con del nastro adesivo, poi minacciata di morte con coltelli e pistole prima di obbligarla a rivelare il nome di un contatto che avrebbe provveduto a effettuare un bonifico di 80mila euro ai rapinatori. I due avrebbero simulato di essere la signora. Infine, i due l'avrebbero narcotizzata e si sarebbero allontanati rubandole anche i cellulari e le carte di credito.

La donna, con evidenti segni di legatura ai polsi, aveva un ematoma frontale dovuto a un incidente automobilistico causato in zona Paolo Sarpi dallo stato confusionale in cui si trovava e che era stato determinato dalla sostanza che era stata costretta a bere. Ai poliziotti aveva aggiunto di essersi recata presso un'abitazione di via Fioravanti dopo un appuntamento con due connazionali, conosciuti solo via telefono, per effettuare un investimento finanziario da 50mila euro.

La fuga a Parma dei sequestratori

Le indagini degli investigatori della squadra mobile, dopo il sopralluogo svolto con la polizia scientifica nell'appartamento in cui sono state rinvenute tracce di sangue nella camera da letto, risultato affittato da una cittadina cinese a connazionali per incontri di affari, hanno consentito, attraverso l'analisi delle telecamere di videosorveglianza della zona, di individuare la via di fuga degli autori e seguirne i successivi spostamenti in auto che, da via Bramante e via Sarpi, li hanno portati quel giorno stesso a Parma.

L'attività investigativa che ne è seguita, supportata da intercettazioni telefoniche, ha portato i poliziotti a individuare gli autori materiali del sequestro: si tratta di due cittadini cinesi, attualmente detenuti nel carcere di Bologna per fatti analoghi commessi in quella provincia, e altri due complici loro connazionali. Gli elementi investigativi sono stati confermati dalle risultanze delle analisi, elaborate dagli agenti della polizia scientifica di Milano, dei profili del dna campionati al momento del primo sopralluogo sulla scena del crimine. Il dna corrisponde ai due soggetti arrestati.

Servizio video Giampaolo Mannu/MilanoToday

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