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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cosa c'è da chiarire / Milano

L'incendio di Milano: perché le fiamme hanno divorato la Torre dei Moro in pochi minuti?

Il rogo si è propagato in fretta forse anche a causa del materiale di rivestimento della facciata. Ma non ci sono certezze

All'alba di lunedì rimane ancora "in fase di spegnimento" , secondo i vigili del fuoco, il palazzo di via Antonini a Milano, da ieri in preda a un incendio che l'ha letteralmente divorato. Il sindaco del capoluogo lombardo, Giuseppe Sala, ieri ha escluso vittime mentre sarà compito ora della magistratura stabilire le cause delle fiamme che sembra siano partite dalla facciata, composta, secondo i residenti, da materiale ignifugo. Dal piano più alto fino al seminterrato, 60 metri di palazzo andato in fiamme con pannelli che "si sciolgono come burro" e una colonna di fumo visibile praticamente ovunque ieri in città. 

L'incendio della Torre a Milano: la facciata era "incombustibile", che cosa è andato storto?

Non ci sono feriti o vittime. Ma circa 60 famiglie hanno perso la casa. E bisogna capire come sia stato possibile che le fiamme si siano propagate così in fretta.

L'incendio è scoppiato all'interno di un edificio in via Giacomo Antonini, periferia sud di Milano, nel pomeriggio di domenica 29 agosto, poco dopo le 17.30. 

15 i mezzi impiegati dai vigili del fuoco per domare le fiamme, centinaia gli uomini impiegati.

L'incendio della Torre dei Moro a Milano

La struttura, nota come Torre dei Moro, è stata totalmente avvolta dalle fiamme. Non è escluso che la torre abbia subito importanti danni strutturali. Il rogo sarebbe divampato da un appartamento al quindicesimo piano e in pochi minuti si è esteso a tutto il palazzo. In cielo si è elevata un'alta colonna di fumo visibile da molte zone del capoluogo.

Il rogo ha interessato due civici, il numero 32 e il numero 34 di Via Antonini, dove abitano una settantina di famiglie. C'è anche Mahmood, il vincitore del Festival di Sanremo 2019, tra i residenti del palazzo. Lo hanno confermato alcuni residenti. "Lo vedevamo sempre", ha detto una ragazza.

"Sono stati contattati tutti i residenti del palazzo e la buona notizia è che hanno risposto tutti. Da quello che capiamo, avendo contattato tutti, credo che in questo momento che ci siano vittime lo si possa escludere. Aspettiamo però di entrare in ogni appartamento ma possiamo tirare un sospiro di sollievo" ha detto in serata il sindaco di Milano, Giuseppe Sala.

"Al momento sul posto non risultano persone intossicate e/o ferite", confermava già nel tardo pomeriggio di ieri l'Areu, in base all'ultimo aggiornamento dal presidio medico avanzato allestito per assistere le persone eventualmente coinvolte nell'incendio del grattacielo di via Giacomo Antonini a Milano.

"In ordine agli eventi relativi all'incendio della periferia sud di Milano - fa il punto il Sottosegretario all’Interno Carlo Sibilia - i Vigili del Fuoco impegnati nelle operazioni confermano che i residenti sono stati tutti evacuati o raggiunti telefonicamente, incluso l'artista Mahmood, di cui non si avevano notizie. Per l'accertamento delle cause che hanno innescato il terribile incendio, domani (ogg, ndr) il sito sarà raggiunto dagli specialisti del NIA (Nucleo Investigativo Antincendi dei Vigili del Fuoco) di Roma Capannelle. Intanto sul posto sono impegnati oltre 50 Vigili e oltre 15 mezzi tra cui un elicottero. Grazie a un tale spiegamento di forze, la drammatica vicenda del rogo non ha avuto un epilogo ancora peggiore in termini di perdita di vite umane".

La Torre dei Moro di Milano

L'edificio è composto da 16 piani (diversi a uso residenziale) ed è alto circa 60 metri. Il complesso è costituito da due piani interrati, nei quali si trovano autorimesse, posti auto, locali tecnici e cantine, un piano fuori terra utilizzato da alcune attività commerciali, una parte superiore in cui sono state realizzate unità immobiliari disposte su due livelli.

Secondo quanto appreso da MilanoToday le fiamme si sarebbero propagate in fretta a causa del rivestimento della facciata, ma è presto per capire perché l'incendio abbia coinvolto tutto l'edificio e così in fretta. Serviranno perizie e indagini molto approfondite.

L'architettura ha una morfologia particolarmente studiata: da un impianto ad andamento orizzontale di edifici con copertura a volta si innalza la torre residenziale di 16 piani che raggiunge i 60 metri di altezza, nella quale abitavano 70 famiglie. La forma allungata della torre, dalle due grandi vele asimmetriche, dinamiche, ricorda una nave.

Colpa del rivestimento?

"Posso fare solo delle ipotesi sulla  base di quel che vedo e di quel che leggo. Mi viene da dire una cosa:  visto che il fuoco pare si sia propagato solo all'esterno, se qualcosa non ha funzionato riguarda esclusivamente l'involucro e in particolare il suo rivestimento. Significa cioè che il sistema di sicurezza  interno ha funzionato". Lo dice al 'Corriere della sera' il professor  Angelo Lucchini, docente di Architettura tecnica al Politecnico di  Milano ed esperto di edifici alti e complessi e di questioni legate  alla sicurezza e al fuoco, in merito all'incendio che ieri ha  devastato un edificio in via Antonini, a Milano.  Secondo Lucchini il palazzo all'esterno si è acceso come un fiammifero  "perché il rivestimento è stato realizzato con materiale combustibile, in grado di reagire rapidamente all'innesco che, per quanto è dato  sapere, pare sia avvenuto a un piano alto" sottolinea l'esperto,  facendo notare che per le facciate "è inappropriato e non si concilia  con i requisiti di sicurezza rispetto al fuoco previsti dal ministero  dell'Interno per gli edifici civili". Un obbligo non esiste, rimarca  ancora Lucchini: "Le linee guida preparate dai vigili del fuoco per il ministero, fatte peraltro molto bene, hanno valore di raccomandazione. È però auspicabile che, anche alla luce di questo caso milanese, si  acceleri il passaggio a un livello obbligatorio".

E continua: "Non so che materiale sia stato utilizzato per il  rivestimento. La cosa evidente è la sua notevole reattività al fuoco,  dato che l'incendio si è esteso in brevissimo tempo ai livelli  inferiori di entrambe le facciate principali. Di norma non c'è la  necessità di proteggere le facciate con questo genere di impianti in  quanto i materiali stessi dovrebbero salvaguardarne la sicurezza". Tra il palazzo di via Antonini e la Grenfell Tower di Londra, che si era  incendiata velocemente "c'è una forte analogia - conclude Lucchini -.  Nel caso milanese fortunatamente non vi sono stati problemi di  evacuazione grazie al probabile rispetto delle regole costruttive  sulla compartimentazione che hanno evitato alle fiamme di aggredire i  piani interni. A Londra invece no ed è stata una tragedia".

"Voglio esprimere vicinanza ai miei concittadini milanesi colpiti dall’incendio del grattacielo 'Torre dei Moro' di ieri e gratitudine per il difficile lavoro svolto dai Vigili del Fuoco - dichiara la senatrice milanese del Movimento 5 Stelle Simona Nocerino. - Auspico venga fatta chiarezza sulle cause di questo rogo e soprattutto sui materiali costruttivi non ignifughi che pare abbiano alimentato le fiamme e sul mancato funzionamento dell’impianto anti incendio" conclude la politica pentastellata.

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