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Sabato, 20 Aprile 2024
Il disastro

Aereo caduto a Milano: le due virate e tutte le ipotesi sulle cause dell'incidente

Otto morti a San Donato Milanese, due le vittime italiane. Non risulta un allarme da bordo, l'anomalia è stata segnalata dalla torre di controllo. Il pilota avrebbe tentato di rientrare a Linate, senza successo. I video di alcune telecamere di sorveglianza avrebbero ripreso il momento dello schianto. Che cosa emerge dai tracciati preliminari

Sono due i nuclei familiari coinvolti nell'incidente aereo avvenuto domenica a San Donato Milanese (Milano), con due vittime italiane: Filippo Nascimbene, 33 anni di origini pavesi ma residente a Milano, e il figlio Raphael, nato nel capoluogo lombardo nel 2020. Madre di Raphael e moglie di Nascimbene è Claire Stephanie Caroline Alexandrescou, 34 anni, nata in Francia, sull'aereo così come sua madre Miruna Anca Wanda Lozinschi, romena di 65 anni con cittadinanza francese. L'altra famiglia coinvolta è quella dei Petrescu, con il padre Dan, 68 anni, miliardario romeno molto celebre in patria, il figlio Dan Stefan, 30 anni, entrambi con doppia nazionalità romena e tedesca, e la moglie Regina Dorotea Petrescu Balzat, 65 anni. L'ottava vittima è Julien Brossard, 36 anni, amico canadese di Dan Stefan Petrescu. La Polizia precisa che in attesa di ufficialità derivata dalle comparazioni dei profili genetici e considerando l'assenza di una lista passeggeri ufficiale, queste sono le otto plausibili vittime, ma non sembrano esserci dubbi sulla loro identità.

Si è lavorato tutta la notte, alla luce delle lampade fotoelettriche, sul luogo dello schianto: sul posto rimane la Polizia Scientifica per i rilievi e la Polizia Locale per impedire l'accesso alle aree coinvolte dall'incidente: è vietato l'accesso a parte del grande spiazzo dove si trovano le banchine dei mezzi di superficie, abitualmente affollate di viaggiatori, che sono state spostate. La palazzina su cui è precipitato il velivolo, infatti, si trova molto vicino al cosiddetto 'parcheggio dei bus' antistante alla metro MM3 San Donato.

Aereo caduto a Milano: anomalia sulle tracce radar

L'aereo è precipitato su una palazzina vuota, nella quale sono in corso dei lavori, a pochi metri da via 8 ottobre 2001, intitolata alla tragedia dell'aeroporto di Linate. Nella tragedia di Linate, di cui fra pochi giorni ricorre il ventennale, morirono 118 persone, a causa dello scontro sulla pista dello scalo fra un aereo di linea e un velivolo privato. Si tratta del disastro aereo con il maggior numero di vittime mai avvenuto in Italia.

Servirà del tempo per conoscere le cause dell'incidente di ieri. Il volo dell'aereo privato decollato dall'aeroporto di Linate e precipitato a San Donato, alla periferia di Milano, "è stato seguito fino a un certo punto e poi apparsa un'anomalia sulle tracce radar L'aereo è poi precipitato. Non risulta un allarme da bordo, ma un'anomalia è stata segnalata dalla torre" ha spiegato il procuratore aggiunto di Milano, Tiziana Siciliano, giunta ieri sul luogo del disastro a San Donato. "Ora bisogna verificare di che cosa si tratta".  Sarà aperta un'inchiesta per disastro colposo: "Il fascicolo sarà sicuramente per disastro aereo", spiega Siciliano. Il fascicolo sarà per disastro colposo, ma "andrà visto sulla scorta degli elementi che saranno portati". 

L'Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (ANSV) ha subito aperto un’inchiesta di sicurezza e disposto l’invio di un team investigativo sul sito dell’evento.

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Le ipotesi sulle cause dell'incidente aereo: due virate poi lo schianto

L'aereo precipitato, un Piper PC-12 marche di identificazione YR-PDV, di recente costruzione (sei anni di vita alle spalle), era decollato da Linate alle 13:04 con destinazione Olbia. E' un modello molto diffuso, immatricolato in Romania. L'aereo era stato acquistato nel 2015 da Petrescu insieme a Vova Cohn, ex azionista della squadra di calcio Dinamo Bucarest.

Dopo il decollo il velivolo ha fatto una prima virata a destra e poi una seconda virata a destra. Non è chiaro in quale momento sia successo qualcosa al motore (un Pratt&Whitney a turboelica). Il pilota avrebbe tentato di rientrare a Linate: è un'ipotesi, ma questo spiegherebbe perché abbia allungato la virata a destra per tornare verso l'aeroporto. Scompare dai monitor senza alcun allarme e senza chiedere di rientrare d'urgenza in aeroporto.

E' precipitato come se il propulsore avesse smesso di funzionare, e si è schiantato non lontano dalla pista dalla quale era partito. A leggere i tracciati preliminari parrebbe che qualcosa di improvviso sia successo a bordo sedici secondi prima dell’impatto: l'aereo ha iniziato a perdere quota, arrivando a scendere di 25 metri al secondo. Allo stesso tempo però - si evince dalla velocità registrata - il pilota sembra aver cercato a tutti i costi di risalire perché sette secondi prima dello schianto il velivolo registra la sua velocità più alta: 198 miglia orarie, poco meno di 319 chilometri orari.

Tre minuti dopo il decollo, l'ultraleggero ha deviato dalla rotta prestabilita e ha iniziato a perdere 25-30 metri di quota al secondo. Si indaga per scoprirne il motivo.

Al momento dell'incidente c'era una leggera pioggia ma le condizioni meteo erano assolutamente nella norma. Per conoscere le cause dell'incidente è presto: ma gli occhi sono puntati sul motore, l'unico in un aereo così piccolo: "Si potrebbe essere piantato e a quel punto il pilota potrebbe aver cercato di virare per rientrare il prima possibile in aeroporto, cosa confermata dagli ultimi metri del percorso. Solo che la manovra potrebbe aver portato in stallo il Pilatus", si legge oggi sempre sul Corriere.

Ci sarebbero dei video, forse già sul tavolo della Procura, che mostrerebbero i secondi dello schianto dell'aereo turistico sul tetto dell'edificio in costruzione. Lo avrebbero ripreso alcune telecamere di sorveglianza della zona: saranno utili alle indagini, potranno confermare o meno i racconti dei testimoni.

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"Un'esplosione, sembrava una bomba"

"Abbiamo prima sentito come un rombo provenire dall'alto. Poi abbiamo sentito un’esplosione, sembrava una bomba, e la terra che tremava". E’ quanto racconta il titolare di una pizzeria. "Siamo stati i primi ad accorrere sul posto, bruciava tutto", dice ancora Mina Ishak che aggiunge: "Ho visto il corpo di un bambino e quello di un’altra persona. E’ stato sconvolgente".

Un altro testimone della tragedia, studente universitario che al momento dello schianto dell’aereo stava aspettando un bus alla stazione di San Donato, racconta: "Prima dello schianto ho sentito un forte rumore sopra la testa, l’aereo proprio sopra di me, e subito dopo un botto, era veramente molto vicino. E’ accaduto tutto molto velocemente", dice.  "L'aereo aveva un motore in fiamme ed è venuto giù in picchiata, non si sono viste manovre, ma è proprio precipitato", riferiscono altri testimoni che hanno visto l'aereo precipitare.

Non è dato sapere al momento che cosa abbia spinto il comandante dell'aerotaxi a operare una virata per tornare verso Linate. La scatola nera fornirà come sempre in questi casi informazioni in più. L'anomalia è stata segnalata dalla torre di controllo, nessun allarme sarebbe stato lanciato dall'aereo. A 50 metri dal luogo del disastro c'è una fermata della metro: il bilancio sarebbe potuto essere ancora più tragico.

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