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Giovedì, 25 Aprile 2024
Incidenti aerei

Schianto Airbus, bufera sulla Lufthansa: "Crolla un mito"

La compagnia aerea nella bufera dopo le rilevazioni sullo stato di salute del pilota. Il portavoce di Lufthansa nega ogni responsabilità: "L'idoneità al volo viene certificata ogni anno da medici specializzati"

Le rivelazioni su Andreas Lubitz, il copilota dell’Airbus sospettato di aver deliberatamente provocato lo schianto dell'Airbus 320 della Germanwings, scuotono l’opinione pubblica tedesca. Ieri, in casa del pilota, gli investigatori hanno trovato "un gran numero di farmaci" per disturbi psichici.

E poi c’è l’indiscrezione del New York Times sui gravi problemi di vista che Lubitz temeva potessero costargli la carriera. Secondo fonti investigative francesi, citate da Le Figaro, la vista del copilota si era abbassata di circa il 30%. Come è possibile che un giovane che soffriva di problemi psichici, e probabilmente anche di vista, fosse alla guida di quell'aereo da solo? Insomma, i media tedeschi sono concordi: il mito dell’infallibilità teutonica ha preso un bel colpo. Sotto accusa la Lufthansa, fino a ieri giudicata una delle compagnie più sicure, e oggi nell’occhio del ciclone. 

LA DIFESA DELLA COMPAGNIA - "Non conosciamo le malattie dei piloti, solo l'idoneità", spiega il portavoce della compagnia, Helmut Polksdorf. “Nel caso dei piloti ci atteniamo al giudizio di medici che ne certificano l'idoneità al volo, la non idoneità o l'idoneità con riserva”. In questa riserva potrebbe essere contemplato "il caso dell'uso obbligatorio degli occhiali, ad esempio". "L'idoneità al volo  - aggiunge Polksdorf - viene verificata e certificata ogni anno dai medici specializzati di un'istituzione federale".  

I DUBBI SU LUBITZ - E poi c’è un’altra domanda che tutti in queste ore si stanno facendo: se i controlli avvengono soltanto una volta all'anno, come si verifica quali sono le condizioni di salute di chi si ammala nel corso dei mesi successivi al check? "E' lo stesso pilota a dover dichiarare la malattia, e a dover dire di non essere in condizione di volare", spiega il portavoce.

IL DESTINO DEL CO-PILOTA - Insomma, la Lufthansa non vuole sentire parlare di responsabilità. Polksdorf  ha fatto inoltre notare tutti i piloti di Lufthansa e Germanwings, "sono dotati di un contratto a tempo indeterminato": Se Lubitz avesse comunicato i suoi problemi di salute, insomma non sarebbe stato scaricato da Lufthansa.  Esistono diverse possibilità: . "Se il pilota ha più di 35 anni, e lavora in Lufthansa da più di 10, può andare in pensione".

Nel caso di Lubitz, che di anni ne aveva 28, "il reimpiego nel personale di terra è possibile, ma non garantito - spiega il portavoce - . Se si è di fronte al caso di un pilota che abbia meno di 35 anni e che abbia lavorato da meno di 10 anni presso Lufthansa, l'inidoneità al volo certificata dal medico può comportare il pagamento di un'assicurazione (una tantum)". 

Schianto Airbus, il dolore dei parenti | Infophoto

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