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Martedì, 19 Marzo 2024
Terrore in autostrada / Avellino

Autobus travolge cinque auto in A16 e si ribalta in una scarpata: un morto e 14 feriti

Gravissimo incidente in autostrada nell'avellinese: si contano almeno un morto e 14 feriti di cui due gravissimi. Il bus della linea Flixbus in viaggio da Lecce a Roma avrebbe impattato contro alcune vetture ferme sulla carreggiata dopo un incidente

Grave incidente stradale sull'Autostrada A16 Napoli-Canosa: alle 4 del mattino di oggi domenica 4 giugno 2023 i vigili del fuoco di Avellino sono intervenuti nel territorio del comune di Vallesaccarda per una carambola che ha coinvolto cinque autovetture e un autobus che si è ribaltato finendo in una scarpata. A bordo del bus trentotto passeggeri e due autisti. Alle 11:00 la conferenza stampa dei vigili del fuoco.

Autobus travolge auto e finisce in una scarpata in A16

Il bilancio è gravissimo: un decesso - recuperato nella scarpata - e quattordici feriti, successivamente affidati alle varie ambulanze giunte sul posto da tutta la provincia. I feriti sono stati immediatamente trasportati tra Avellino, Benevento, Ariano Irpino e anche altri ospedali. Non si conosce ancora l'identità della vittima poiché, stando a quanto si apprende, si tratta di un cittadino extracomunitario privo dei documenti. Dei 14 feriti due si troverebbero in condizioni particolarmente gravi: uno di questi sarebbe in pericolo di vita. 

Incidente in autostrada A16: che cosa è successo

Il grave incidente stradale è avvenuto al chilometro 100 + 600 metri dell'autostrada A16 appena dopo una curva. L'autista del Flixbus ha spiegato di aver visto la morte in faccia quando si è trovato davanti un muro di macchine. Secondo quanto si è appreso due auto erano ferme sulla carreggiata a causa di un tamponamento. Il conducente del bus ha sterzato sulla sinistra, dirigendosi verso il guardrail, per evitare l'impatto, ma è finito nella scarpata che, per fortuna, non è particolarmente profonda. Anche altre tre vetture, che seguivano il pullman, sono finite contro le auto ferme al centro della carreggiata.

Nella palestra di Grottaminarda sono presenti quasi tutti i passeggeri del Flixbus partito ieri alle 23 da Lecce e che sarebbe dovuto arrivare a Roma alla stazione Tiburtina alle 7. Hanno perlopiù contusioni: i medici del centro avellinese li stanno refertando uno per uno. C'è chi ha il collare, chi delle fasciature agli arti. I Vigili del Fuoco hanno sollevato l'autobus per verificare la presenza di altre persone travolte dal pesante mezzo. Dopo la messa in sicurezza dell'area proseguirà il recupero degli effetti personali e dei bagagli dei passeggeri.

Alle ore 6:45 circa è stato riaperto il tratto autostradale tra Candela e Grottaminarda che era stato chiuso per permettere i soccorsi. Attualmente, sul luogo dell’evento, il traffico transita su una corsia in deviazione nella carreggiata opposta e si registra 1 km di coda verso Napoli. Sul luogo dell'evento sono prontamente intervenuti i soccorsi sanitari e meccanici, i Vigili del Fuoco, le pattuglie della Polizia Stradale ed il personale della Direzione di Tronco di Cassino di Autostrade per l'Italia. 

A16, l'autostrada della strage

L'incidente di oggi sulla A16 ha richiamato immediatamente alla memoria la più grave tragedia autostradale italiana: la strage del bus che il 28 luglio del 2013 causò la morte di quaranta persone originarie di Pozzuoli (Napoli), precipitate dal viadotto "Acqualonga" dell'A16 Napoli-Canosa, nel territorio del comune di Monteforte Irpino, in provincia di Avellino. In quella domenica d'estate di dieci anni fa la comitiva di famiglie e amici stava tornando a casa dopo alcuni giorni in gita nei luoghi di Padre Pio,. A provocare l'incidente sarebbe stato un guasto che avrebbe disattivato l'impianto frenante del bus mentre stava percorrendo in discesa il tratto autostradale. L'autista tentò in ogni modo di frenare la corsa del veicolo, che aveva percorso oltre un milione di chilometri, accostandosi alle barriere del viadotto che però non ressero facendo precipitare il bus da un'altezza di trenta metri. Trentotto persone morirono sul colpo, due nei giorni successivi. Dieci i superstiti. Da allora i comuni di Pozzuoli e Monteforte Irpino sono gemellati.

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