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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Bari

Scontro tra treni in Puglia: trovata la scatola nera

La sicurezza sulla Corato-Andria è affidata esclusivamente all'abilità degli esperti macchinisti e dei capistazione. È una delle poche tratte dove si usano ancora i vecchi dispacci attraverso il telefono. Le indagini chiariranno dove la catena di controllo non ha funzionato

Sono proseguite per tutta la notte le operazioni dei vigili del fuoco sul luogo dell'incidente ferroviario avvenuto in Puglia, tra Andria e Corato, costato la vita a 23 persone. Il bilancio è ancora provvisorio. I feriti sono una cinquantina. E capire cosa sia accaduto su quei binari maledetti non è semplice.

SCATOLA NERA -  Due escavatori e una gru hanno rimosso pezzi di lamiere aggrovigliate e sedili sradicati e sono riusciti a trovare la scatola nera del treno che era partito da Corato e un frammento di quella a bordo dell'altro, che aveva lasciato la stazione di Andria. "Abbiamo rimosso materiale rotabile e una parte della carrozza gialle per poter ispezionare la sede ferroviaria", racconta Enrico Curzi, ingegnere dei vigili del fuoco di Bari. E aggiunge: "Abbiamo trovato materiale organico e brandelli ma nessun altro corpo".

ERRORE UMANO - Forse un errore umano per una mancata comunicazione, forse un avviso di precedenza non dato: la certezza è che i due treni - uno partito da Andria, l'altro da Corato - si sono scontrati e ridotti in lamiere. Sulla tratta Bari-Barletta nessun sistema di sicurezza automatico: è una delle poche tratte dove si usano ancora i vecchi dispacci attraverso il telefono.

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LA TELEFONATA - La sicurezza sulla Corato-Andria quindi è affidata esclusivamente all'abilità e alla professionalità degli esperti macchinisti e dei due capistazione. Non c'era l'Scmt, il Sistema di controllo marcia treno, il che è paradossale. Infatti entrambe le vetture hanno il sistema di sicurezza montato ma non può funzionare perché i binari sono obsoleti e quindi non riesce a "dialogare". Un treno parte solo quando ha ricevuto conferma che in stazione sia arrivato l'altro convoglio. Solo sulla base di una telefonata, il capostazione dà o meno il via libera e si accende il semaforo verde. Il via libera è stato dato con o senza fonogramma? Le indagini chiariranno dove la catena di controllo non ha funzionato a dovere.

OMICIDIO COLPOSO PLURIMO - L'inchiesta della procura di Trani che indaga per omicidio plurimo colposo e disastro ferroviario è a carico di ignoti e dovrà stabilire cosa è successo. Il ministro Delrio ha confermato che una commissione di indagine aiuterà a trovare verità ed eventuali responsabilità per quella che ha definito una "tragedia immane": gli ispettori ministeriali sono già a lavoro. 

MORTI E FERITI - Tra i morti c'è anche un agricoltore: era lì nei campi, lavorava quando un pezzo staccatosi da uno dei treni gli è piombato addosso uccidendolo. Morti in un abbraccio sono una mamma e il suo bambino di cinque anni. Il miracolo ha baciato Valentina, 23 anni, miracolosamente scampata alla morte. Era partita da Corato e ora, da un letto del reparto di chirurgia dell'ospedale di Andria racconta con voce tremante la paura è il panico. "Pensavo fosse una bomba e ringrazio chi mi ha protetto e fatto uscire viva da quell'inferno", dice. 

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Giuseppina ha il volto tumefatto, non vuole parlare, ripete solo che era un incubo, lei ha salvato il marito e sono entrambi ricoverati ad Andria. Come il piccolo Samuele. I genitori sono in viaggio, partiti da Milano quando hanno appreso la notizia. Era in uno dei treni con la nonna, che ora è dispersa. Lui è arrivato in ospedale pieno di frammenti di vetro: i medici l'hanno curato e coccolato: chiedeva della madre e della nonna. È tornato in pronto soccorso ad Andria, l'ex primario che era in pensione. Ha indossato di nuovo il camice per aiutare i colleghi e suo figlio di 41 anni. Michele invece è in prognosi riservata: ai medici parlava del contraccolpo e del rumore assordante che l'ha stordito e shoccato. Ora riposa, proverà a dimenticare. 

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