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Giovedì, 25 Aprile 2024
La tragedia / Verbano-Cusio-Ossola

Il disastro della funivia Stresa-Mottarone, 14 morti: un bimbo in gravi condizioni

Una cabina della funivia che collega Stresa (provincia Verbano Cusio Ossola) con il Mottarone è precipitata. Al suo interno viaggiava un folto gruppo di turisti. Soccorsi arrivati sul luogo del disastro, la zona è impervia. L'incidente sarebbe stato causato dal cedimento di una fune, nella parte più alta del tragitto che, partendo dal lago Maggiore arriva a quota 1.491 metri. Cirio: "Sconvolti". Il cordoglio di Draghi

Sono 14 i morti del disastro secondo l'ultimo aggiornamento delle fonti sanitarie: una cabina della funivia che collega Stresa (provincia Verbano Cusio Ossola) con il Mottarone è precipitata schiantandosi al suolo. Sulla cabina viaggiavano una quindicina di passeggeri. Soccorsi arrivati in pochi minuti sul luogo del disastro, la zona è impervia. La tragedia lascia attonita l'Italia intera e trova ampio spazio sui media di tutto il mondo.

Chi sono le vittime dell'incidente della funivia

Sono stati comunicati i nomi delle vittime identificate. Le famiglie sono state avvisate in serata dopo gli accertamenti del caso.

Funivia Stresa Mottarone: distrutte quattro famiglie, i nomi di 12 delle 14 vittime

L'incidente sarebbe stato causato dal cedimento di una fune (ma è impossibile oggi trarre conclusioni), nella parte più alta del tragitto che, partendo dal lago Maggiore, arriva fino a quota 1.491 metri. La tragedia nel cuore del Piemonte, sul pendio che sovrasta la rinomata località turistica sul lago Maggiore. La cabina della funivia è caduta poco prima delle 13 di domenica. 

La procura della Repubblica di Verbania indaga per omicidio colposo plurimo e lesioni colpose.

14 morti e 1 ferito: il bilancio del disastro di Stresa

Due pazienti minorenni sono stati elitrasportati a bordo di due eliambulanze in codice rosso all'ospedale Regina Margherita di Torino. Il primo, arrivato cosciente, circa 5 anni, ha un politrauma cranio-toracico-addominale e fratture agli arti inferiori. 

Non ce l'ha fatta il secondo bimbo, di 9 anni circa. Le sue condizioni erano disperate quando è arrivato in ospedale. E' deceduto poco fa.

"La situazione è critica, entrambi i bambini sono in prognosi riservata, in pericolo di vita" avevano detto intorno alle 18 Giovanni La Valle e Fabrizio Gennari, rispettivamente Direttore sanitario della Città della Salute di Torino e Direttore della chirurgia pediatrica del Regina Margherita, a proposito delle condizioni cliniche dei due bimbi rimasti vittime nella tragedia del Mottarone. "La situazione - ha spiegato il direttore generale della Città della Salute, La Valle - è critica per entrambi. Uno è un po' più grande, potrebbe avere 9-10 anni, l'altro è più piccolo, potrebbe avere 5 anni. In questo momento non abbiamo ancora l'anagrafica dei bambini perché stiamo aspettando che arrivi qualche informazione dal luogo dove è avvenuto il dramma. Non sappiamo ancora se questo bimbi sono italiani anche se il più piccolo quando è arrivato era cosciente e parlava in italiano. Al momento non abbiamo avuto contatti con alcun parente". Intorno alle 19.30 fonti sanitarie hanno confermato che il più grande dei due bimbi non ce l'ha fatta.

Articolo aggiornato alle ore 20.20 con i nomi delle vittime.

Sul luogo dell'incidente, le squadre del Soccorso Alpino e Speleologico sono ancora al lavoro insieme ai Vigili del Fuoco e ai Carabinieri.

Le foto e i video dal luogo del disastro sul Mottarone

"La cabina della funivia è caduta da un punto relativamente alto e si è adagiata sul terreno ai piedi di un grande bosco. Ora appare sostanzialmente distrutta a terra - la cabina è di colore bianco e rosso - quasi completamente accartocciata, quindi la caduta è stata evidentemente significativa" ha raccontato Walter Milan del Soccorso Alpino. Le immagini sono impressionanti.

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La funivia del Mottarone aveva riaperto i battenti un mese fa, il 24 aprile, dopo un lungo periodo di chiusura causa restrizioni Covid. Sono accorsi sul luogo del disastroso incidente squadre dei vigili del fuoco del comando provinciale di Verbania, quelli del distaccamento di Gravellona Toce e di Stresa e squadre del soccorso alpino. 

Incidente funivia Stresa Mottarone: la fune dell’impianto ha ceduto quasi in vetta

La fune dell’impianto avrebbe ceduto quasi in vetta (a 100-200 metri circa dall’ultimo pilone) in uno dei punti più alti, dove la funivia procede più staccata da terra. A cadere rovinosamente al suolo è stata una cabina su cui viaggiava un gruppo di turisti. Testimoni hanno sentito un forte sibilo e poi hanno visto la cabina retrocedere velocemente per poi essere sbalzata via al momento dello schianto contro il pilone. L'impianto è stato posto sotto sequestro.

Incidente funivia Stresa Mottarone: il video dei primi soccorsi

Il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili ha istituito una Commissione ispettiva con il compito di "individuare le cause tecniche e organizzative" che hanno provocato il gravissimo incidente della funivia di Stresa. Lo si legge in una nota del Dicastero, in cui si spiega che il Capo del Dipartimento per i trasporti e la navigazione del Mims, Mauro Bonaretti, ha firmato il decreto istitutivo della Commissione di esperti, presieduta dal professor Gabriele Malavasi, che dovrà redigere una relazione dettagliata da presentare al Ministro sulle cause tecniche e organizzative che hanno provocato l'incidente.

Gli uffici competenti del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili hanno informato che "la revisione generale dell'impianto è avvenuta nell'agosto del 2016, i controlli si sono poi susseguiti a luglio del 2017 e successivamente, tra novembre e dicembre 2020, sono stati effettuati controlli specifici sulle funi". Lo si legge in una nota del Ministero in relazione all'incidente avvenuto in Piemonte. "In particolare, a novembre del 2020 sono stati effettuati controlli magnetoscopici sulle funi portanti, sulle funi traenti e sulla fune soccorso. Infine, a dicembre 2020 - si aggiunge - è stato effettuato da una società specializzata l'esame visivo delle funi tenditrici".

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Foto: Ansa

I resti della cabina si trovano in mezzo a un bosco, in una zona impervia. Un mezzo dei vigili del fuoco che si stava recando sul luogo della tragedia si e' ribaltato. Non ci sono feriti. Al momento tutte le vie per raggiungere la zona sono chiuse per consentire il lavoro dei soccorritori.

Il presidente della Regione Piemonte: "Siamo sconvolti". Cordoglio di Draghi

"Siamo sconvolti per l'incidente avvenuto oggi sulla funivia Stresa-Mottarone. Ci stringiamo forte alle famiglie delle vittime e preghiamo per i due bambini feriti con ogni speranza possibile nel cuore. E' una tragedia enorme che ci toglie il fiato. La Protezione civile regionale è sul posto per aiutare i soccorsi e dare tutto il proprio sostegno". Cosi' il presidente del Piemonte Alberto Cirio, in viaggio verso Stresa con il vice presidente Fabio Carosso e l'assessore ai Trasporti e alla Protezione Civile Marco Gabusi.

"Ho appreso con profondo dolore la notizia del tragico incidente della funivia Stresa - Mottarone. Esprimo il cordoglio di tutto il Governo alle famiglie delle vittime, con un pensiero particolare rivolto ai bimbi rimasti gravemente feriti e ai loro familiari". Lo afferma il presidente del consiglio Mario Draghi che segue ogni aggiornamento in costante contatto con il ministro Enrico Giovannini, con la Protezione Civile e con le autorità locali.

Stresa è una comunità in lutto

"E' un lutto per tutta la comunità" dice il sindaco di Stresa Marcella Severino che si trova sul luogo dove è precipitata la cabina della funivia sul Mottarone. "Appena sono stata informata sono corsa qui e ci siamo trovati davanti a una tragedia", racconta la sindaca. La funivia "che è gestita da una società, aveva subito negli anni scorsi degli interventi importanti. Da quello che abbiamo appreso finora a spezzarsi è stato un cavo - aggiunge - ma ora saranno le indagini ad accertare cosa è avvenuto". Oggi è il giorno del dolore e dello sgomento. Non è il momento di addossare responsabilità a nessuno.

Nel 2016 era stata stata completata una revisione generale con installazioni di nuove apparecchiature elettroniche per cabine e carrello. Non erano stati fatti interventi sulla fune che viene controllata annualmente. L'impianto e' stato costruito negli anni '70 da un'azienda che adesso non c'e' piu', Piemonte Funivie.

Dal Piazzale Lido, in frazione Carciano di Stresa, in riva al lago di fronte all’Isola Bella, la funivia con un tragitto della durata di 20 minuti, raggiunge quota 1491 metri. La funivia era stata chiusa temporaneamente nel 2014 per garantirne una revisione generale: il 13 agosto 2016 era stata "inaugurata" la riapertura. La manutenzione straordinaria aveva previsto una serie di interventi tra cui la sostituzione dei motori, dei quadri elettrici, dell'apparato elettronico, dei trasformatori. Le corse della funivia durano una ventina di minuti.

La celebre funivia venne inaugurata il 1° agosto 1970. L’impianto bifune venne suddiviso in due tronconi: da Stresa all’Alpino di 2.351 metri e dall’Alpino al Mottarone di 3.020 metri, con una capacità di trasporto di 40 persone per cabina. Il secondo tronco presenta una campata di due chilometri che, all’epoca della costruzione, e ancora oggi, è considerata fra le più lunghe d’Europa, con un altezza di oltre 120 metri dal suolo. Dalla stazione di partenza al “Lido” di Stresa la funivia inizia a risalire, sorvolando un breve tratto di lago e le Isole Borromee, la verdeggiante collina sovrastante Stresa e, in dieci minuti, raggiunge la stazione intermedia dell’Alpino, a quota 805 metri, tra boschi e pascoli prealpini.

Il secondo tronco, sempre sorretto da tre piloni come il primo, attraversa con un balzo un ampio vallone verdeggiante: dopo dieci minuti, giunti al Mottarone, si prende la Seggiovia Panoramica Mottarone Vetta e si arriva a 1491 metri di altezza, vicino alla inconfondibile croce, dalla quale si gode un incomparabile panorama. Il Mottarone, situato tra il Lago Maggiore ed il Lago d’Orta, è considerato uno dei balconi naturali più belli d'Europa; nel 1954 anche il New York Times affermò che la visione delle Isole e del Lago dall'Alpino e dal Mottarone è tra i dieci panorami più affascinanti al mondo. Dodici anni fa è stata aperta dalla Società Funivie del Mottarone la nuova Seggiovia Mottarone Vetta che consente agli utenti di poter arrivare sul punto più alto della montagna e godere di un panorama a 360 gradi.

Tutti i precedenti

Dalla tragedia del Cermis, la più grave del XX secolo dove persero la vita 42 persone, ad oggi con il disastro del Mottarone, la lista degli incidenti in funivia conta purtroppo molti precedenti in Italia.

DOLOMITI, LA TRAGEDIA CERMIS. Il disastro della funivia di Cavalese (Trento) del 9 marzo del 1976, o disastro del Cermis, è il più grave incidente ad una funivia registratosi nel XX secolo. In una delle ultime corse della giornata, alle 17:20, la fune portante dell'impianto cedette e la cabina cadde sul fianco della montagna dopo un volo di circa 200 metri; quindi continuò la corsa sul terreno per altri 100 metri. Quarantadue i morti.

CHAMPOLUC, INCIDENTE IN SALITA VERSO CREST. Il 13 febbraio del 1983 a Champoluc in Val d'Aosta precipitano tre cabine dell'ovovia che porta al Crest, provocando la morte di undici persone. Si salva un bambino di 9 anni.

DOLOMITI, CERMIS DI NUOVO TEATRO DOLORE. Oltre 20 anni dopo il Cermis è di nuovo teatro di una tragedia: il 3 febbraio del 1998 un aereo dei marines Usa della base di Aviano durante un volo trancia un cavo della funivia del Cermis. Una cabina precipita nel vuoto causando la morte di 20 persone.

SESTRIERE. Il 22 marzo del 2008 incidente sulla funivia di Pragelato al Sestriere nelle valli piemontesi, 14 feriti.

MONTE BIANCO. L'8 settembre del 2016 la funivia panoramica del Monte Bianco che collega l'Aiguille du Midi alla Punta Helbronner si blocca per un guasto. Scattano i soccorsi, salvando le oltre cento persone coinvolte.

CERVINIA, INCIDENTE VIGILIA NATALE. Il 24 dicembre 2016 a causa del maltempo le funi della telecabina Plan Maison-Cime bianche laghi a Cervinia si accavallano provocando il blocco dell'impianto. Salvati tutti i 153 sciatori, dopo una maxi-operazione di soccorso durata oltre 7 ore.

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