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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca / Avellino

Avellino, pullman giù dal viadotto: la folle corsa verso la morte

Nessuna traccia di frenata, pezzi del bus ritrovati ottocento metri prima del luogo dello schianto, e segni di urto contro le barriere: l'autista ha fatto di tutto per fermare il mezzo ormai senza controllo. Oggi, giornata di lutto nazionale

AVELLINO - Quanto devono essere stati lunghi quegli ottocento metri. Un minuto di terrore puro. Sessanta secondi passati a cercare di scappare dalla morte. Sessanta secondi finiti con il lanciarsi dritti fra le braccia della morte. Il pullman esce dalla galleria di Monteforte Irpino, sull'A16 Napoli Canosa,  sfreccia a folle velocità. Sono da poco passate le 20:30 e solo un'ora prima al chilometro 28 si sono formati dei rallentamenti. Ci sono cartelli, insegne luminose e un operatore dell'Anas in strada che sbandiera per avvisare le auto. Sarà lui stesso, dopo il dramma, a raccontare di un autobus impazzito, senza la portiera anteriore. Saranno gli inquirenti e gli operatori di Autostrade a raccontare di pezzi del pullman, trasmissione e cambio, trovati ottocento metri prima del luogo dello schianto e di segni di urto contro le barriere. Nessun segno, invece, di frenata.  

INCIDENTE AUTOBUS IN IRPINIA | FOTO DI CARMINE GUARINO

Ma cosa è successo? Perché il pullman non rallenta? Perché non ha la portiera anteriore? In quei momenti, Ciro Lametta, l'autista del mezzo, sul cui corpo è stata disposta l'autopsia, sta cercando di lottare contro quel bestione che non vuole "ascoltare". Si rende conto che i freni non funzionano, cerca di bloccare in tutti i modi quella folle rincorsa alla morte sbattendosi contro il muro dell'autostrada. Una volta, poi due, forse tre. Si sposta sulla corsia di emergenza per evitare le auto in cosa. "E' stato un eroe, ha evitato una strage", dirà poi un testimone. E, invece no, la strage è dietro l'angolo. Dopo cento metri passati contro il muro del guard rail, il cemento cede. Il "new jersey", a quanto pare installato negli anni novanta, si stacca e apre al bus, e a trentanove persone, la strada verso la morte. 

Quella notte di morte e dolore

Intanti, la procura di Avellino ha aperto un'inchiesta per accertare le cause e i colpevoli della strage. Il procuratore della città irpina, Rosario Cantelmo, presente all'ultimo saluto alle vittime, ha anticipato che ci sono già degli indagati. Non ha chiarito chi, ma le indagini sono state avviate per omicidio colposo plurimo e disastro colposo. Perchè, come sembra, i freni del mezzo, revisionato a marzo non funzionavano? Perché il "new jersey" ha ceduto? Perché trentanove persone sono morte? Gli interrogativi potrebbero essere infiniti. Per oggi, però, forse è meglio stare zitti. E salutare, nel giorno del lutto nazionale, i trentanove morti di quella "maledetta scarpata". 

Avellino, pullman giù dal viadotto: il saluto alle vittime | Foto C.R.G.

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