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Giovedì, 28 Marzo 2024
La piaga

Si rompe una tubatura di metano: operai investiti dall'esplosione

Gli incidenti sul lavoro non si fermano neanche il primo maggio: a Fidenza si è sfiorata la strage ma dall'inizio dell'anno 429 persone non sono più tornate dalle loro famiglie. Quello dei morti sul lavoro è una piaga che necessita di risposte: in Europa siamo tra i peggiori

Gli incidenti sul lavoro non si fermano neanche il primo maggio: tre operai sono rimasti feriti stamattina poco prima delle otto a Fidenza (Parma) in seguito a un'esplosione in una nota azienda di produzione di oggetti di vetro.

Per cause in corso di accertamento da parte dei vigili del fuoco e dei carabinieri, c'è stata una perdita di metano da una tubazione dove stavano lavorando tre operai di una ditta esterna che dopo l'esplosione sono stati soccorsi e trasportati in ospedale.

Morti sul lavoro

Dall'inizio del 2022 429 persone sono uscite di casa e non sono più tornate dalle loro famiglie. Sono infatti 210 i lavoratori morti sui luoghi di lavoro, altrettanti sono rimasti uccisi in incidenti mentre si stavano recando al posto di lavoro o stavano tornando a casa. Tra loro c'è anche Ambra Sara Tenna, la postina di 29 anni morta dopo un giorno di agonia in seguito ad un incidente con lo scooter di Poste Italiane mentre portava la posta. La sua famiglia, in un ultimo atto di generosità ha deciso di donare gli organi.

Ambra Sala Tenna-2-2

Troppo facile sarebbe la retorica di associare questo incidente occorso alla vigilia del primo maggio alla richiesta di maggior sicurezza sul posto di lavoro. Tuttavia resta la domanda: come fermare una strage che - anche quest'anno - potrebbe portare a oltre mille morti sul lavoro.

Quello delle morti sul lavoro purtroppo non è certo un fenomeno che riguarda solo l'Italia, ma gran parte dell'Europa. Il nostro Paese è però tra quelli in cui la situazione è più grave. E qualcosa si sta facendo.

Cosa si sta facendo: nascono gli osservatori regionali

Il premier Mario Draghi e il ministro del lavoro Andrea Orlando hanno intrapreso una strada importante per arginare la "strage continua" delle morti bianche puntando sulla prevenzione e sui controlli. Gli infortuni sul lavoro, infatti, sono spesso legati alla mancata prevenzione, all'assenza di protezioni adeguate, all'inadeguata gestione degli impianti e delle attrezzature e alla sottovalutazione dei rischi. Il governo punta a rafforzare i controlli rinforzando l'organico degli ispettori. "Abbiamo introdotto norme con sanzioni più incisive e tempestive" per garantire la sicurezza sul lavoro e "rafforzato l'ispettorato", ha sintetizzato il ministro Orlando.

L'esercito degli ispettori del lavoro 

L'Ispettorato nazionale del lavoro (Inl) si sta ripopolando: nell'arco di sei mesi assumerà 2.580 persone, incrementando così del 50% circa il proprio personale, come non avveniva da decenni. A beneficiare del potenziamento dell'organico saranno soprattutto gli uffici territoriali. 

Qualcosa sembra muoversi anche a livello regionale con la nascita dei Patti territoriali per la sicurezza e la legalità del lavoro e degli Osservatori: grazie alla predisposizione di un Protocollo d'intesa, si punta a tradurre in impegni concreti la sicurezza sui luoghi di lavoro, sia sul fronte della formazione che dei controlli, specialmente negli ambienti di lavoro dove si registrano le maggiori criticità e varie forme di irregolarità e illegalità. All'interno del Patto, l’Osservatorio avrà un ruolo molto importante: consentirà di mettere a fattor comune i dati relativi agli infortuni, al fine di indirizzare le azioni di vigilanza e controllo verso i settori che presentano le problematicità più accentuate. L'obiettivo non è solo quello di controllare le aziende ma anche di supportarle. 

Morti sul lavoro: in Ue siamo tra quelli che fanno peggio 

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