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Venerdì, 29 Marzo 2024
ECONOMIA

Banca Etruria, indagati gli ex vertici per "conflitto di interessi"

Lorenzo Rosi e Luciano Nataloni nel mirino della procura di Arezzo "a causa di alcuni finanziamenti sospetti". Il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan: "Maria Elena Boschi ne uscirà alla grande, non ha nulla da nascondere"

ROMA - Nell'inchiesta aperta dalla procura di Arezzo sul dissesto della Banca Etruria emergono i primi "nomi eccellenti" indagati: si tratta di Lorenzo Rosi, ex presidente, e Luciano Nataloni, ex membro del cda. Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, l'ipotesi dell'accusa nei loro confronti è di "omessa comunicazione di conflitto d’interessi".

Scrive Fiorenza Sarzanini: "Sono accusati di aver sfruttato a fini personali il ruolo che avevano all’interno dell’istituto. E di averlo fatto per godere di finanziamenti che altrimenti non avrebbero potuto ottenere". Nei prossimi giorni la lista degli indagati eccellenti potrebbe allungarsi. 

Nella bufera c'è anche Bankitalia: gli inquirenti si domandano come mai non sia intervenuta su questa situazione visto che tra dicembre 2012 e febbraio 2015 aveva inviato i suoi ispettori per indagare sui conti di Banca Etruria. Possibile che non siano accorti di nulla? Di sicuro c'è che Palazzo Koch aveva consigliato di non vendere le obbligazioni subordinate ai piccoli risparmiatori. Il prodotto finanziario, poi diventato carta straccia, doveva servire a Banca Etruria per coprire il buco da tre miliardi che gli stessi ispettori di Bankitalia avevano individuato. La Banca Centrale però si difende dicendo che non ha alcun potere di veto sulle decisioni delle banche e quindi bisogna anche capire quale ordine Banca Etruria ha dato ai direttori delle varie filiali.

IL "CASO BOSCHI" - Nella polemica è finito anche il papà del ministro Maria Elena Boschi, vice presidente di Banca Etruria dal 2013 al 2014, periodo preso sotto esame dalle ispezioni di Bankitalia concluse col commissariamento dell'istituto. Il ministro Maria Elena Boschi ne "uscirà alla grande, non ha nulla da nascondere". E' quanto ha ribadito il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan a Radio Anch'io in merito alla vicenda del salvataggio delle quattro banche tra cui Banca Etruria. Padoan ha ribadito la piena fiducia nei confronti di Bankitalia e Consob: "Le istituzioni sono forti. Piena fiducia a Bankitalia e Consob. L'attività di vigilanza non è messa in discussione". Il ministro dell'Economia ha quindi sottolineato che "è ancora presto per parlare di soglie". Occorre "mettere in moto un meccanismo di tipo arbitrale, cosa che faremo", tuttavia "vorrei evitare - ha detto Padoan - di dare numeri. L'unico numero su cui adesso siamo sicuri è che ci sono cento milioni che vengono dal sistema bancario per questo strumento".
 

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