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Venerdì, 19 Aprile 2024
Inchieste

Sigarette e giocattoli con i soldi pubblici: 53 consiglieri indagati

Bufera in Regione Campania sul presunto uso improprio dei fondi corrisposti a gruppi consiliari o a singoli consiglieri: si ipotizza il reato di peculato. Il governatore Caldoro non risulta coinvolto

NAPOLI - Soldi della Regione usati per scopi personali, spesi per cene, giocattoli e regali per bambini, sigarette e persino cialde per il caffè. Per presunte irregolarità nei rimborsi destinati ai gruppi consiliari della Regione Campania, la procura di Napoli ha messo sotto inchiesta 53 fra consiglieri ed ex consiglieri, destinatari questa mattina di inviti a comparire notificati dalla Guardia di finanza. Nell'indagine, coordinata dal procuratore aggiunto Francesco Greco e dal pm Giancarlo Novelli, si ipotizza il reato di peculato.

Sotto la lente della Procura di Napoli sono finiti i fondi per le attività dei gruppi nel biennio 2011-2012, circa un milione e cinquantamila euro l'anno. Per i pm, i consiglieri si sarebbero appropriati delle somme, utilizzandole per spese non legate all'attività istituzionale, fra le quali anche sigarette e cialde per il caffè. L'inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Francesco Greco e svolta dal pm Giancarlo Novelli, riguarda uno dei filoni di indagine sul presunto uso improprio dei fondi corrisposti a gruppi consiliari o a singoli consiglieri. Tra gli indagati figurano sia consiglieri ai quali sono stati liquidati decine di migliaia di euro sia consiglieri che hanno ricevuto somme assai inferiori.

In particolare gli avvisi emessi si riferiscono alle somme di denaro corrisposte nel biennio 2010-2012 nell'ambito dei fondi per il "funzionamento dei gruppi". Secondo l'ipotesi accusatoria gli indagati si sarebbero appropriati delle somme non utilizzandole per spese legate all'attività istituzionale.

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Nell'inchiesta della Procura di Napoli non risulta coinvolto il presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro. Dagli accertamenti eseguiti dalla Gdf è emerso infatti che non ha ritirato alcuna somma dal fondo messo a disposizione dei gruppi consiliari. Alcuni indagati non fanno più parte dell'assemblea regionale essendo stati eletti di recente in Parlamento. Per quanto riguarda i partiti, secondo l'ipotesi degli inquirenti, i consiglieri del Pdl avrebbero ritirato indebitamente l'89% dei rimborsi, il Pd l'82%, l'Idv il 95%, il Nuovo Psi il 91%, l'Udc il 65%.

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