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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Le indagini non si fermano / Verbano-Cusio-Ossola

Possibili altri indagati per la strage della funivia del Mottarone: "Al vaglio le posizioni degli addetti"

Secondo quanto appurato la funivia aveva un problema da fine aprile e i forchettoni erano stati piazzati sui freni d'emergenza dal 26 pur di non perdere gli incassi delle corse

Potrebbero esserci nuovi indagati per la strage della funivia del Mottarone. È la stessa procuratrice di Verbania, Olimpia Bossi, a spiegare che era una pratica abituale quella di tenere disabilitato il sistema frenante della funivia. "Le anomalie dei freni erano pacificamente note agli operatori e agli addetti - spiega -. Ora si tratta di capire le mansioni di ciascuno, le modalità e tutte le posizioni saranno vagliate. Decideremo anche sulla base delle dichiarazioni che rilasceranno gli interessati."

"Gli addetti ai lavori sono stati sentiti, sia coloro che erano in servizio quel giorno, sia gli impiegati in generale - ha proseguito la pm -. Sembrerebbe emergere che fosse una pratica abituale" disabilitare o tenere disabilitato il sistema frenante della funivia. "Ora aspettiamo di capire come risponderanno alle domande. In questo momento non si può dire chi, in concreto, lo abbia fatto".

"È stato sequestrato tutto - ha aggiunto in merito alle indagini sulla tragedia della funivia Mottarone-Stresa - oggi siamo concentrati a depositare la richiesta di convalida dei fermi".

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Intanto stamattina il ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibile, Enrico Giovannini, nel corso di un'informativa alla Camera, ha spiegato come sarebbero "gravi" gli indizi di colpevolezza a carico dei tre fermati " in ordine al reato di rimozione od omissione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro, dal quale sarebbe derivato il disastro".

"Tadini, pur consapevole dei potenziali rischi, con l'assenso del Perrocchio e del Nerini ha consentito la messa in funzione dell'impianto con la presenza, su una delle due cabine, del dispositivo che impedisce l'eventuale attivazione del sistema di frenaggio di emergenza, al fine di evitare il continuo blocco dell'impianto causato proprio dal ripetuto azionamento, apparentemente ingiustificato, del dispositivo frenante, che da circa un mese presentava anomalie". "La presenza del suddetto dispositivo a forchetta, accertata in fase di rilievi tecnici eseguiti dal personale del Nucleo investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Verbania - ha spiegato il ministro - ha impedito, all'atto della rottura del cavo traente, l'arresto della cabina che in quel momento stava salendo in vetta, con conseguente verificarsi dei fatti".

Quindi secondo quanto appurato la funivia aveva un problema da fine aprile e i forchettoni erano stati piazzati sui freni d'emergenza dal 26 pur di non perdere gli incassi delle corse assicurati dalla riapertura dopo la lunga chiusura per le disposizioni Covid. Secondo le ultime ricostruzioni un rischio corso per incassare 140mila euro.

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