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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Latina

Aperta una indagine sulle cooperative gestite dalla moglie e dalla suocera di Aboubakar Soumahoro

Al vaglio della Procura di Latina possibili mancati pagamenti e irregolarità contrattuali denunciate da alcuni lavoratori della coop Karibu e Consorzio Aid

Sono al vaglio della Procura di Latina e dei carabinieri le denunce presentate da alcuni migranti in merito a presunte irregolarità contrattuali denunciate da alcuni lavoratori impiegati in due cooperative pontine gestite dalla suocera e dalla moglie del deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, Aboubakar Soumahoro. Le denunce sono state presentate dal sindacato Uiltucs e coinvolgono la coop Karibu e il Consorzio Aid.

Accertamenti, in collaborazione anche con l'Ispettorato del Lavoro, sono in corso anche sul materiale e su documenti trovati fuori da una delle sedi delle due cooperative mentre era in corso un trasloco.

Secondo le denunce una trentina di lavoratori sostengono in alcuni casi di non ricevere lo stipendio da quasi due anni, che sono stati costretti a lavorare in nero, che gli accordi raggiunti davanti all'Ispettorato del Lavoro sono stati disattesi e che alcuni di loro si sono visti anche chiedere fatture false per poter ottenere la paga. Alcuni minorenni hanno messo a verbale di essere stati maltrattati e anche privati di acqua e luce nelle strutture delle due cooperative pontine.

La coop Karibu - guidata da Marie Terese Mukamitsindo e che ha come consigliera Liliane Murekatete, moglie di Soumahoro - gestisce centri per migranti. Mukamitsindo siede anche nel cda del consorzio Aid, Agenzia per l'inclusione e i diritti, che nel 2020 ha ottenuto l'affidamento di vari servizi per stranieri dalla Prefettura di Latina, dal Comune di Latina e da quello di Termoli.

Il neo deputato Aboubakar Soumahoro, ex sindacalista e paladino dei braccianti, in prima linea contro il governo Meloni nella ‘guerra’ aperta dall’esecutivo sull’immigrazione e contro le navi delle Ong che salvano vite nel Mediterraneo, ha impiegato alcune ore per commentare l’inchiesta che vede coinvolte le coop di moglie e suocera. Sui social Soumahoro ha sottolineato di non essere "né indagato né coinvolto".

soumahoro

"Non consentirò a nessuno di infangare la mia integrità morale. Per questo, dico a chi pensa di fermarmi, attraverso l’arma della diffamazione e del fango mediatico, di mettersi l’anima in pace. A chi ha deciso, per interessi a me ignoti, di attaccarmi, dico: ci vediamo in tribunale! Ho dato mandato ai miei legali di perseguire penalmente chiunque infanga il mio nome o la mia immagine, mi diffama o getta ombra sulla mia reputazione. Nessuno mi fermerà e nessuno ci fermerà. Il nostro cammino di speranza e di una politica al servizio del NOI non si fermerà né si farà intimidire. Siamo un’umanità che ha deciso di dare una rappresentanza politica a chi ha sete di diritti e dignità. Io sarò al servizio di questa nobile e alta missione".

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