Ha un malore in volo: salvata da 5 medici che si trovavano sull'aereo
Un intervento provvidenziale per rianimare e stabilizzare una passeggera in volo tra Pescara e Palermo colta da arresto cardiaco
È stata colta da un arresto cardiaco mentre si trova sull'aereo che la portava da Pescara a Palermo, ma cinque passeggeri davvero speciali sono riusciti a salvarla. Una storia a lieto fine quella accaduta sul Volotea V71589 atterrato ieri sera 9 agosto all'aeroporto palermitano Falcone Borsellino.
Tutto era iniziato poco prima quando la passeggera ha accusato il malore perdendo i sensi. In suo aiuto sono intervenuti cinque passeggeri - tutti medici - che sono riusciti a rianimarla e stabilizzarla. Il loro intervento è stato provvidenziale e la malcapitata ha ripreso conoscenza. Dall'aereomobile intanto il personale aveva avvisato lo scalo e, una volta atterrati, la passeggera è stata presa in consegna dal 118 che l'ha portata all'ospedale Villa Sofia con un'ambulanza.
"L'aeroporto di Palermo - si legge in un post sulla pagina Facebook dello scalo - ringrazia i cinque medici (angeli) per il pronto intervento effettuato in volo e l'equipaggio del volo. Purtroppo, conosciamo il nome di quattro medici su cinque: Francesco Giardinelli, Antonio Cavataio, Germano Di Credico, Barbara De Curtis. Bravi".
L'infarto in volo: cosa fare
L'arresto cardiaco statisticamente rappresenta solo lo 0,3% di tutte le emergenze in volo ma che da sola rappresenta l’86% delle cause di decesso. In un’evenienza del genere i problemi cominciano dalla mancanza di spazio dove posizionare adeguatamente il paziente, dalla scarsità di strumenti e di personale in grado di intervenire. L'unico intervento d'emergenza è la rianimazione cardiopolmonare con il massaggio cardiaco o utilizzando il defibrillatore. Di fronte ad un paziente rianimato, bisognerebbe quindi dirottare l’aereo verso l’ospedale più vicino. Al contrario, nella sfortuna evenienza che nulla accada dopo 20-30 minuti di tentativi, il medico è autorizzato a desistere dalle manovre rianimatorie, ma solo un medico può diagnosticare il decesso.