Accusa un infarto: il tassista lo accompagna in ospedale e gli salva la vita
Le parole di ringraziamento del cliente: "E' rimasto per ore in pronto soccorso per accertarsi delle mie condizioni. Sono sbalordito dalla sua umanità". L'autista: "Ho fatto solo il mio dovere"
"Un eroe". Questo il sostantivo usato da Salvatore Pacino per parlare di Stefano Marcuccilli, il tassista romano che nella mattinata di ieri 21 aprile gli ha salvato la vita da un principio di infarto. I fatti si sono verificati intorno alle 10:30 di martedì quando il 50enne calabrese è sceso da un treno alla Stazione Termini in cerca di un taxi che lo accompagnasse in via della Pisana. Salito sull'auto l'uomo residente a Gioiosa Jonica, in provincia di Reggio Calabria, ha cominciato a toccarsi il petto accusando dei forti dolori.
MALORE NEL TAXI - Resosi conto della gravità della situazione il tassista romano di 52 anni si è subito preoccupato informandosi sullo stato di salute del suo cliente. A raccontare a RomaToday le fasi delicate dell'accaduto lo stesso Stefano Marcuccilli che senza girarci attorno spiega: "Ho fatto solo il mio dovere, se mi dovesse ricapitare altre cento volte rifarei sempre la stessa cosa".
Questo il suo racconto: "Quando ho visto che si è appoggiato la mano al petto con una smorfia di dolore mi sono subito reso conto che si trattava di una cosa seria. Gli ho chiesto se fosse un'ernia ma le sue condizioni sono subito peggiorate ed a quel punto ho preso l'iniziativa di accompagnarlo d'urgenza all'ospedale".
"PENSAVO DI MORIRE" - Accelerata la corsa, il taxi è quindi arrivato al pronto soccorso dell'ospedale San Giovanni Evangelista dove i medici di guardia si sono subito resi conto della gravità delle condizioni di salute del cliente. Degli attimi che ricorda bene Pacino: "Pensavo di morire - racconta ancora a RomaToday - ma il tassista mi è sempre stato vicino ed ha anche aiutato il personale sanitario a farmi salire sulla barella. Poi mi hanno ricoverato in codice rosso".
"SENZA PAROLE" - Ricoverato d'urgenza per un principio d'infarto il 50enne reggino è stato quindi salvato dai medici in extremis. "Una volta scampato il pericolo ho saputo il nome del tassista, apprendendo che era rimasto diverse ore al pronto soccorso per accertarsi delle mie condizioni di salute. Mi ha veramente sbalordito per la sua umanità, tanto che nel pomeriggio è venuto a trovarmi addirittura in stanza per vedere con i suoi occhi le mie condizioni di salute. Un grande uomo".
IL CLIENTE E' SACRO - Una storia a lieto fine, come racconta ancora il tassista autore del salvataggio. "Si parla tanto male della nostra categoria ma bisognerebbe anche sottolineare quanto poche mele marce non possano gettare fango su tutti noi. Facciamo un lavoro stressante - prosegue Stefano Marcuccilli - lavorando notte e giorno per riuscire ad avere a fine mese un salario degno di questo nome. Per me, ma anche per la stragrande maggioranza dei colleghi, il cliente è sacro e deve essere trattato con i guanti bianchi". (Da RomaToday)