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Venerdì, 29 Marzo 2024
L'addio

L'infermiera morta prima di ricevere il suo primo stipendio

Rientrava a casa dopo un turno di notte nella struttura sanitaria in cui lavorava, quando è avvenuta la tragedia

Un dolore composto ha segnato l’ultimo viaggio di Sara Viva Sorge, l’infermiera pugliese morta in un incidente stradale provocato dalla stanchezza per i turni massacranti di lavoro. La comunità di San Vito dei Normanni (provincia di Brindisi) si è stretta mercoledì pomeriggio intorno ai familiari della 27enne.

Erano le 6,40 di martedì 15 febbraio quando la ragazza, alla guida di una Renault Twingo, rientrava a casa dopo un turno di notte nella struttura sanitaria San Raffaele di Ceglie Messapica, dove lavorava da circa venti giorni. Fatale lo scontro con un palo situato vicino la carreggiata. Accompagnato dai genitori, dal fratello 24enne, dai parenti e dal fidanzato di Sara, il feretro ha raggiunto intorno alle ore 16 la chiesa, dove si sono svolte le esequie officiate da Don Mimmo Macilletti.

"Fate in modo che la morte - ha affermato il parroco in un passaggio dell’omelia - possa generare una nuova realtà, una nuova esistenza una nuova esperienza di relazioni familiari fra di voi e anche con Dio stesso. Sara non ha avuto l’opportunità e il tempo di poter lasciare su questa terra un ricordo concreto, però voi potrete da questo evento triste far generare qualche cosa di positivo e qualche cosa di bello. Cosa? Ve lo suggerirà lei stessa".

La chiesa era piena. Numerose persone hanno seguito la cerimonia in piedi, dalle navate laterali. Altrettante sono rimaste sul piazzale antistante al sagrato. Al termine del rito, mentre il feretro usciva dalla parrocchia, decine di palloncini bianchi sono stati liberati in cielo, in un clima di profonda commozione.

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