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Sabato, 20 Aprile 2024
Il caso / Nuoro

La nuova invasione di cavallette in Sardegna

Ripartono le segnalazioni da parte di agricoltori della valle del Tirso e della piana di Ottana. La ciclica invasione di cavallette da qualche anno devasta i campi di una parte dell'isola

Ci sono nuovamente decine di segnalazioni da parte di agricoltori della valle del Tirso e della piana di Ottana per una nuova invasione di cavallette che mette a rischio i raccolti. I danni generati da questi insetti sono ingenti e sono anni che i coltivatori chiedono di essere supportati con misure di contenimento non spot ma strutturate e risarcimenti adeguati per coloro che vengono colpiti.  Gli insetti fanno strage di pascoli e raccolti divorando foraggio, grano, erba medica e tanto altro. La ciclica invasione di cavallette da qualche anno devasta i campi di una parte della Sardegna centrale. La voracità delle cavallette è nota e ne fanno le spese pascoli, prati-pascoli, ortive; ogni area verde è aggredita riducendo scorte foraggere e contraendo il reddito dei produttori.

A segnalare la situazione nuovamente grave è la consigliera regionale Desirè Manca, che chiede alla Regione di intervenire, anche alla luce dell’annunciato piano in favore della misure di contrasto delle infestazioni. "Anche quest'anno - spiega l’esponente pentastellata - come ampiamente previsto, le condizioni climatiche sfavorevoli spianeranno la strada a una pericolosa invasione di cavallette. Sono già decine infatti le segnalazioni in merito. Tuttavia, ancora oggi, non c'è traccia delle azioni preventive e di contrasto del fenomeno annunciate dalla Giunta per evitare il ripetersi della devastazione delle colture nei territori del centro Sardegna". "È ormai imminente - prosegue Manca - l'arrivo di milioni di locuste che già negli anni scorsi hanno devastato le campagne della zona di Ottana e messo in ginocchio le aziende agricole e zootecniche della valle del Tirso e della piana di Ottana". "Ingenti somme - dice Manca - sono state stanziate dalla Giunta regionale per la pianificazione e l'attuazione delle misure di contenimento e di contrasto alla diffusione del fenomeno, compresa una quota di 300 mila euro per finanziare attività di studio e monitoraggio e un'altra destinata ai ristori degli imprenditori agricoli danneggiati". Un piano di prevenzione si deve per forza di cose basare anche sulla lotta biologica attraverso la diffusione dei coleotteri loro "nemici naturali", ma pronti ad intervenire ai primo segnali di diffusione.

L'agenzia Laore ha rilevato la presenza di questo insetto principalmente nella provincia di Nuoro, ma il problema si sta diffondendo anche verso sud, nell'Oristanese. La Giunta regionale ha stanziato 800 mila euro (500 mila per il 2021, 200 mila per il 2022 e 100 mila per il 2023) per la pianificazione e l'attuazione delle misure di contenimento e di contrasto alla diffusione del fenomeno, ricorda la Regione in una nota. Una quota di 300 mila euro finanzierà un Piano per le attività di studio, monitoraggio, prevenzione e contrasto alla diffusione del fenomeno e al supporto delle attività. A un primo stanziamento di 400 mila euro, la Giunta ha aggiunto 2 milioni di euro per i danni alle aziende agricole. Sarà realizzato un monitoraggio per l'individuazione delle aree infestate e la valutazione degli antagonisti naturali delle cavallette, un campionamento su aree pilota, un'attività di lotta con mezzi agronomici, fisici, chimici e biologici, nonché il trasferimento delle conoscenze acquisite al personale tecnico degli enti regionali e la divulgazione ad amministrazioni locali, scuole, cittadini e operatori del settore agricolo.

Le Schistocerca gregaria sono ortotteri appartenenti alla famiglia Acrididae. Possono formare sciami talmente numerosi da raggiungere anche le decine di milioni di individui ciascuno e, poiché sono voracissime, la Fao le descrive come "the most destructive migratory pest in the world", ovvero i più distruttivi parassiti migratori esistenti al mondo. L’invasione delle cavallette non è una novità per la Sardegna e per tutta l’area del Mediterraneo. Fino agli anni ’40, grandi colonie di locuste erano solite invadere centinaia di migliaia di ettari di terreno e una di queste infestazioni arrivò a colpire il 60% dell’isola, provocando gravissimi danni a tutte le coltivazioni.

A cosa sono dovute le cicliche invasioni di cavallette? C'entra senz'altro l'alternanza sempre più marcata di lunghi periodi di siccità ad altri di intense precipitazioni: il mix crea le condizioni ambientali favorevoli per lo sviluppo e la riproduzione di insetti di queso tipo, ma non solo. Incide anche un altro fattore determinante, ovvero la terra incolta a causa della ultradecennale crisi delle campagne.

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