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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Isabella Noventa, perquisita la casa di Debora Sorgato e del compagno carabiniere

Mentre Manuella Cacco veniva ascoltata dal pm, il compagno dell'altra indagata, un maresciallo dei carabinieri, ha chiamato le forze dell'ordine: "Controllate in questi scatoloni"

Nuovo colpo di scena nel caso di Isabella Noventa, la segretaria 55enne di Albignasego scomparsa il 15 gennaio scorso e per il cui omicidio sono indagati Freddy Sorgato, sua sorella Debora e Manuela Cacco.

Proprio mentre quest'ultima veniva ascoltata in carcere dal pubblico ministero Giorgio Falcone e dal capo della squadra Mobile di Padova Giorgio Di Munno (gli interrogatori dei due fratelli sono stati annullati), gli investigatori hanno perquisito da cima a fondo l'appartamento di Debora e quello del compagno, un maresciallo dell'Arma dei carabinieri.

"I MILITARI CHIAMATI DAL COMPAGNO DI DEBORA" - Si è trattato di una perquisizione inaspettata, come riportano i quotidiani locali, voluta dallo stesso militare (l'uomo non è indagato) legato sentimentalmente alla donna in carcere per l'uccisione di Isabella: nella propria abitazione, nella stessa palazzina in cui si trova anche quella di Debora Sorgato, l'uomo avrebbe rinvenuto degli scatoloni appartenenti alla compagna (che frequentava casa sua) che potrebbero contenere elementi utili alle indagini sull'omicidio della segretaria di Albignasego.

ISABELLA NOVENTA: L'ESITO CHOC DELLA PERQUISIZIONE

LA VERSIONE DI MANUELA CACCO - Nel frattempo, Manuela Cacco, "molto provata" dal carcere (avrebbe perso parecchi chili), ha ricostruito la propria versione dei fatti in un nuovo interrogatorio. "La lontananza dai suoi cari sta pesando molto - ha spiegato l'avvocato Alessandro Menegazzo - non c'è stata alcuna confessione - ha sottolineato il legale - ha solo ribadito di non aver mai visto il corpo di Isabella Noventa e ancor meno di sapere che fine abbia fatto. Ha risposto alle domande del pm e ha fatto alcune precisazioni sulle sue dichiarazioni già rese nelle scorse settimane". 

"NON HO UCCISO ISABELLA" - La donna ha detto di aver dato la sua disponibilità a Freddy per prestarsi alla messinscena di passeggiare per il centro di Padova con addosso un giaccone bianco di Isabella. "Non c'entro con l'omicidio, non sapevo cos'era successo", queste le parole di Manuela Cacco.

Più volte l'emotività avrebbe raggiunto l'apice, inducendola a piangere: "Sono finita in una storia più grande di me", avrebbe ripetuto. I magistrati hanno cercato di appurare più dettagli possibile della notte del delitto, con l'intento di mettere insieme le tessere di un puzzle che ancora ha dei buchi. Il più importante dei quali è capire dove si trovi il cadavere di Isabella Noventa, cercato senza esito in queste settimane. 

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